In vista un maxi-trasloco per 400mila liti
Nuove competenze da ottobre 2021. Da oggi categor ia in sciopero
pSaranno circa 400mila i processi che usciranno dai tribunali per finire sulle scrivanie dei giudici di pace. Ma per prepararsi al “trasloco” gli operatori della giustizia hanno più di quattro anni. Il decreto legislativo di riforma della magistratura onoraria, ora al vaglio del Parlamento, traccia infatti una road map che arriva al 30 ottobre 2021.
Si dovrebbero invece applicare da subito ai magistrati che saranno reclutati dopo l’entrata in vigore del decreto le nuove disposizioni che dettano i tempi e i modi di lavoro dei giudici onorari di pace (che sostituiranno gli attuali giudici di pace e giudici onorari di tribunale e saranno destinati a esercitare la giurisdizione civile e penale o ad affiancare i togati nell’ufficio del processo) e dei vice procuratori onorari. Mentre si stabilisce un percorso ad hoc per i magistrati già in servizio: le nuove disposizioni perlopiù saranno operative per loro tra quattro anni.
Il decreto respinge le richieste di stabilizzazione dei giudici di pace, chiarendo che i magistrati onorari avranno un incarico «inderogabilmente temporaneo», di quattro anni, con conferma possibile per altri quattro e fino a 65 anni di età (i magistra- ti in servizio potranno essere confermati per quattro quadrienni e fino a 68 anni di età). E deve trattarsi di un “secondo lavoro”, che occupa per non più di due giorni alla settimana.
Il primo passo per far partire la riforma è la revisione delle piante organiche. Lo farà il ministero della Giustizia, sentito il Csm, entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo. Saranno quindi reclutati nuovi giudici onorari di pace che dovranno affrontare un tirocinio di sei mesi e lavorare per due anni nell’ufficio del processo. È proprio per aspettare che il sistema vada a regime che si è deciso di rendere operativo l’ampliamento delle competenze solo a partire dal 30 ottobre 2021. Un aumento notevole, effetto di una i nterpretazione estesa della delega.
Dal 2021, quindi, i giudici onorari decideranno non solo sulle cause in materia di condominio, ma anche, tra l’altro, sul risarcimento dei danni da incidenti stradali fino a 50mila euro, sulle liti che riguardano beni mobili fino a 30mila euro, per molte cause su diritti reali “minori” (ad esempio, usufrutto ed esercizio delle servitù) e per le espropriazioni forzate di cose mobili. In tutto, secondo la relazione al decreto, si tratta di 400mila cause civili in un anno, mentre quelle penali non sono stimate perché il loro aumento non è «apprezzabile».
Se le competenze si ampliano, non così le retribuzioni. È prevista un’indennità fissa (di poco più di 16mila euro lordi annui, che si ariducono a quasi 13mila durante la permanenza nell’ufficio del processo o in quello dei vice procuratori onorari) e un’indennità di risultato, calcolata in una misura tra il 15 e il 30% della prima. Oggi il giudice di pace più lavora più guadagna: percepisce 36 euro lordi a udienza (con un tetto di 110 udienze in un anno), 56 a sentenza, 10 a decreto ingiuntivo e la retribuzione media lorda annua è di 50mila euro. Dunque, in futuro i redditi diminuiranno quasi del 70% (ma è anche vero che l’incarico di giudice non sarà più preminente).
Novità - insieme a quelle sulla previdenza, che resta a carico dei magistrati - che agli onorari non piacciono. Per questo i giudici di pace scendono in sciopero da oggi fino all’11 giugno (ma garantendo un’udienza alla settimana): «Senza contare - aggiunge Gabriele Di Girolamo, presidente dell’Associazione nazionale giudici di pace - che con le nuove competenze sarà impossibile smaltire il lavoro in due giorni la settimana».