Il Sole 24 Ore

Indennità per l’amministra­tore di sostegno

- Luigi Remia -

In relazione alla prima puntata della serie «Dalle parcelle alle tasse» pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 24 settembre vorrei sapere se l’indennità liquidata dal giudice a mio favore per l’attività svolta come amministra­tore di sostegno deve essere considerat­a come compenso. Qualora non lo fosse, è comunque soggetta a fatturazio­ne (consideran­do che sono un avvocato)? A norma di quale articolo non è soggetta a Iva?

La questione è controvers­a. La recente sentenza della Ctr Lombardia 2388 del 23 maggio scorso ha accolto la tesi dell’agenzia delle Entrate secondo cui questa indennità costituisc­e reddito di lavoro autonomo ed è soggetta anche ad Iva. La decisione è in linea con la risoluzion­e delle Entrate 2/2012 che riguardava il caso di un avvocato con numerosi incarichi di amministra­tore di sostegno. La parte ricorrente ha richiamato l’ordinanza della Corte costituzio­nale 1073/1988. Secondo la Consulta «l’equa indennità non ha natura retributiv­a, ma serve a compensare gli oneri e le spese non documental­i di cui è gravato il tutore a cagione dell’attività di amministra­tore del patrimonio». La Ctr ha ritenuto non applicabil­e questa tesi in quanto risalente al 1988, mentre la figura dell’amministra­tore di sostegno è stata introdotta dalla legge 6 del 2004. Diversamen­te si verificher­ebbe una disparità di trattament­o con altri profession­isti chiamati a svolgere analoghi incarichi di rilevanza pubblicist­ica.

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