Fca, il dopo-Marchionne parte in salita
Manley sceglie Gorlier per la guida del gruppo in Europa. Ferrari ceo di Marelli per proseguire la trattativa con Kkr Con il diesel in picchiata decisivo il piano da 9 miliardi sull’elettrico e il ruolo di Jeep, in tenuta anche a settembre
Il nuovo corso di Fca parte con una brusca frenata. Proprio nel giorno in cui Mike Manley ha ufficializzato il nuovo organigramma di gruppo è arrivata la doccia gelata delle immatricolazioni in Italia, che hanno visto un calo di oltre il 40% per il marchio Fiat, complice l’impatto regolamentare. Di qui si parte per le nuove sfide del futuro, dall’elettrificazione all’addio del diesel entro il 2021, con una nuova squadra che lavorerà insieme all’ad per centrare gli obiettivi delineati nel piano industriale “scritto” da Sergio Marchionne.
Fca si prepara ad affrontare anni «impegnativi», ma grazie al «costante focus sugli obiettivi», punta a realizzare le proprie «ambizioni quinquennali», ha scritto Manley nella lettera inviata ai dipendenti in cui ha annunciato le nuove nomine del gruppo. Spicca così, in un’organigramma privo di un manager che concentri le vecchie deleghe di Manley, la scelta di Pietro Gorlier, attuale numero uno di Magneti Marelli e Mopar, alla guida dell’area Emea di Fca. Gorlier, 55 anni, torinese, che resterà capo di Mopar a livello globale, riempirà dunque la casella lasciata vuota da Alfredo Altavilla che si è dimesso subito dopo la scomparsa di Sergio Marchionne. Il gruppo di componentistica sarà guidato invece da Ermanno Ferrari, nominato Ceo di Magneti Marelli e di recente responsabile dell’area Lighting, la più grande business unit. A lui spetterà portare avanti la trattativa con Kkr, in corsa per rilevare la controllata.
Tra gli altri manager in ascesa anche Harald Wester, scelto come chief operating officer di Maserati. Tim Kuniskis è stato poi scelto come head of Jeep Brand North America pur mantenendo le sue responsabilità come capo di Alfa Romeo a livello globale e Reid Bigland assumerà la carica di head of Ram Brand. «Queste nomine contribuiscono ad allineare il nostro team di leadership al conseguimento dei risultati definiti nel nostro piano quinquennale», ha scritto Manley ai dipendenti, e ha aggiunto: «Sono la garanzia che manterremo la massima attenzione nel realizzare gli obiettivi e perseguire l’eccellenza».
Lo scenario, del resto, come osservato dallo stesso capo di Fca sarà impegnativo. Ed è in questo contesto che il gruppo dovrà porre le basi per realizzare il piano industriale definito nell’era Marchionne: un brand Fiat sempre più ridimensionato a favore di un ruolo dominante di Jeep e investimenti massicci, per 9 miliardi, nell’elettrificazione. Lo scorso primo giugno a Balocco, del resto, i numeri raccontavano proprio questa metamorfosi: ai 16 miliardi di profitti operativi che Fca produrrà al 2022 il marchio Fiat e Chrysler contribuiranno in maniera marginale, il perno sarà Jeep che tra cinque anni peserà per quasi il 50% del giro d’affari. E in questa direzione sembra muoversi anche il mercato. Basta leggere il trend delle immatricolazioni, nel mese di settembre influenzate dalla entrata in vigore del nuovo sistema WLTP per misurare le emissioni in sede di omologazione. Dall’inizio dello scorso mese, infatti, non possono più essere immatricolate vetture di tipo non ancora omologato con il sistema WLTP . La conseguenza è stata in agosto una vera corsa da parte delle case auto a smaltire le vetture non ancora in regola a suon di promozioni. E l’impatto di questa transizione è stata rilevante. Se Jeep o Alfa Romeo hanno segnato un vero e proprio picco nei mesi estivi e una brusca frenata a settembre, per Fiat il bilancio è negativo. Emerge così che a settembre Jeep ha segnato un calo del del 14,66%, ma ad agosto aveva registrato un +134% e un mese prima +102%. Diverso per Fiat che a settembre a fronte di un calo del mercato del 25%, un ha registrato -43,1%, dopo il -10,2% di luglio e il -15,7% di agosto. Un andamento che, seppur amplificato dalla normativa, è lo specchio di una strategia raccontata da Marchionne e che dovrà essere realizzata da Manley: Fca sarà sempre meno Fiat e il marchio italiano si sposterà sempre più nel mercato green. In Europa il gruppo punterà infatti tutto sulla famiglia 500, con diversi gradi di elettrificazione. Una strategia che John Elkann ha ribadito proprio di recente: «Intendiamo lanciare una famiglia 500 verde, che sia rispettosa dell’ambiente, con motori ibridi ed elettrici. E saranno prodotte proprio qui nel nostro Paese» ha detto.
‘‘ Investiremo oltre 9 miliardi $ per creare e industrializzare l’elettrificazione dei nostri prodotti
Sergio Marchionne
1/6/2018
‘‘ Lanceremo una famiglia 500 verde, rispettosa dell’ambiente con motori ibridi ed elettrici
John Elkann,
29/9/2018