Salvini Il presidente dell’Inps fa politica: si dimetta e si candidi
Dalle pensioni d’oro risparmi non oltre 150 milioni, dall’addio alla Fornero 100 miliardi di debito. Salvini attacca il presidente Inps: si dimetta e si candidi alle elezioni
La proposta di legge M5S-Lega di correzione attuariale delle pensioni cosiddette d’oro, con cui si vorrebbero cancellare trattamenti di privilegio, va in direzione opposta agli obiettivi distributivi previsti con “quota 100”. I due disegni sono «in totale contraddizione» poiché se con il primo si risparmierebbero pochi milioni (circa 150) colpendo non più di 30mila soggetti, con le nuove anzianità si premiano invece molti lavoratori uomini con carriere forti e che avranno una pensione elevata (quasi un caso su tre sopra la media delle pensioni vigenti), con un costo tutto sulle spalle dei giovani: 8,5 miliardi il primo anno per arrivare nel giro di tre anni a 16 miliardi. È quanto ha affermato ieri in Parlamento il presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso dell’audizione in commissione lavoro sui disegni di legge D’UvaMolinari e Meloni.
Secondo Boeri c’è anche il concreto rischio di sovrapposizione fra la platea interessata dalle quote e quella investita dalla correzione attuariale. «Solo nel 2019 - ha spiegato - l’introduzione di quota 100 (62 anni e 38 di contributi) potrebbe interessare circa 4.700 persone con pensioni di importo superiore a 90.000 euro annui e soggette alla correzione attuariale nel caso il ddl 1071 diventasse legge dello Stato. In altre parole, questi lavoratori, da un lato, verrebbero spinti al pensionamento (a volte anche involontariamente), e, dall’altro, si vedrebbero, di lì a poco tempo, tagliare le prestazioni loro appena concesse».
Il presidente dell’Inps è tornato poi a sottolineare che con “quota 100” e lo stop all’adeguamento automatico dei requisiti di anticipo e vecchiaia alla speranza di vita «l’incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future è nell’ordine di 100 miliardi». E ha spiegato con enfasi ed esemplificazioni concrete che le nuove anzianità senza correttivi attuariali si tradurrebbero in una vera e propria beffa per le donne «spinte ad accettare l’uscita con “Opzione donna” con un taglio consistente della loro pensione e che ora vedono uscire gli uomini in anticipo e con la pensione piena».
Per Boeri la scelta di incoraggiare più di 400.000 pensionamenti aggiuntivi proprio mentre si avviano al pensionamento le generazioni dei baby boomers è «insostenibile». E ha stigmatizzato ogni ipotesi di unire a “quota 100” forme di condono contributivo: «Il rischio è quello di minare alle basi la solidità del nostro sistema pensionistico».
Le dichiarazioni dell’economista che guida l’Istituto previdenziale hanno trovato supporto da Carlo Cottarelli («visto l’aumento dello spread, credo che sia giusto preoccuparsi di ciò che può succedere ai conti pubblici») ma hanno scatenato le reazioni più dure da parte del governo. «Da italiano – ha affermato Matteo Salvini – invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell’Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni. Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani sia uno dei meriti più grandi di questo governo». Duri anche i deputati M5S della Commissione Lavoro: «Boeri hanno scritto in una nota - ha difeso strenuamente i privilegi dei sindacalisti attaccando la nostra proposta di legge sul taglio alle pensioni d’oro che prevede un ricalcolo contributivo anche per loro. Non contento, si è spinto a difendere per l’ennesima volta la legge Fornero sulle pensioni, mettendo di fatto in discussione il voto popolare. Boeri deve rassegnarsi: quota 100 verrà introdotta».
Sul tema pensioni è intervenuta anche Elsa Fornero. «Non sono attaccata alla mia legge», ha detto: «C’è un governo eletto e straeletto, va benissimo la si cambi; voglio solo sostenere, essendo in democrazia, il mio punto di vista: questa manovra non è saggia, non è lungimirante. Guarda all’indietro e non al futuro, non costruisce un bel niente ed espone il Paese a rischi».
Le nuove anzianità premiano molti lavoratori uomini con carriere forti e che avranno un trattamento elevato