«Manovra, la crescita è cruciale»
Vincenzo Boccia : «Non c’è automatismo tra riforma pensioni e più assunzioni»
«Il governo deve cercare di spiegare ai mercati e all’Europa come questa manovra impatti sulla crescita. Ma non riesce a farlo. All’estero non lo capiscono. Si fermano al tweet o alla dichiarazione e si spaventano». Per Vincenzo Boccia un vero rischio paese in Italia non c'è. Parlando alla New York University, in una lecture intitolata «Un nuovo racconto dell'Italia», davanti a studenti e a rappresentanti della comunità italoamericana, il presidente degli industriali ha spiegato che esiste piuttosto un problema di percezione diversa dalla realtà: «C’è una percezione negativa e di incertezza che si contrappone a una realtà economica differente».
Che non va male, magari potrebbe andare meglio, ma non è così negativa come appare. «Tutti in Italia parlano di rivoluzioni, ma se c’è una rivoluzione in atto nel nostro paese è quella delle imprese italiane che innovano e riescono a stare sul mercato. Questa è la seconda parte del racconto che abbiamo perso». Boccia ha ricordato che l’Italia è la seconda potenza industriale europea dietro la Germania. Nonostante i quattro deficit di competitività che zavorrano il paese: il 20% di global tax in più rispetto, il 30% in più sul conto energia, lo spread alto e la dotazione infrastrutturale inferiore. «Pensate cosa potrebbe essere il nostro paese se ci fosse un salto di qualità per diminuire questi deficit competitivi». Sulla situazione delicata di questi giorni Boccia ha detto che non è vero che agli italiani non interessi se lo spread sale a 400 punt.
«Le rate dei mutui aumentano, così come il costo del credito per le imprese». Il Governo deve cercare di moderare i toni. E qui Boccia ha citato più volte Draghi che invita il governo a parlare meno e fare di più, «per non aumentare la percezione di criticità all'estero, sia qui negli Stati Uniti che in Europa».
«È evidente che sulla crescita e sulla sostenibilità della manovra il governo si gioca la sua credibilità». Ma è presto per dare un giudizio: «Occorre entrare un po’ più nel merito per capire che impatto avrà tutta la manovra sull’economia reale».
Sulla riforma delle pensioni Boccia ha detto che «bisognerebbe affiancargli un piano di inclusione per i giovani, un elemento di equità generazionale, perché non c'è automatismo tra riforma delle pensioni e occupazione». E sul reddito di cittadinanza, tanto atteso al Sud, il numero uno di Confindustria si augura che «non diventi un sussidio perché sarebbe contro la dignità delle persone». Boccia ha ricordato i benefici del piano industria 4.0: «Un piano che ha portato a un incremento degli investimenti privati del 30%».