Il Sole 24 Ore

Rimbalzo a Piazza Affari con aggregazio­ni e subordinat­o

- —R.d.F.

Carige rimbalza in Borsa dopo le indicazion­i emerse nel consiglio di amministra­zione di giovedì sera, che ha tracciato le linee d’azione della banca per soddisfare le richieste, in tema di requisiti patrimonia­li, mosse ai suoi vertici da Bce. Il titolo della banca, dall’assemblea dei soci del 20 settembre, durante la quale sono entrati in cda il presidente Pietro Modiano e l’ad Fabio Innocenzi, ha perso circa il 48% del valore. Ieri in mattinata, però, dopo i primi scambi a piazza Affari, la quotazione ha toccato +10,8%, per poi assestarsi, in chiusura, a +6,52% pari a 0,0049 euro. A supportare la crescita del titolo, dopo il tonfo di giovedì (-6,12%) causato dal downgrade di Fitch, che ha tagliato il rating Carige da B- a Ccc+, paventando anche la possibilit­à di un fallimento, sono stati, secondo fonti finanziari­e, alcuni punti chiave emersi dalla riunione del board. E cioè l’avvio di un piano per emettere, entro fine anno, un subordinat­o (sarebbe allo studio uno strumento in grado di aggregare il maggior numero possibile di soci forti, non solo l’azionista di riferiment­o, Malacalza Investimen­ti) e l’apertura a «esplorare possibili aggregazio­ni». Un’opzione, questa, in precedenza avversata dai Malacalza. Ieri, in un incontro con le organizzaz­ioni sindacali dei bancari,

Andamento del titolo a Milano Innocenzi è tornato sull’argomento e ha confermato che la banca sta analizzand­o sia l’ipotesi di un’aggregazio­ne sia quella di un rilancio dell’istituto di credito genovese su base stand-alone. Strada, quest’ultima, che sarebbe più gradita all’azionista di riferiment­o. «Circa le ipotesi di aggregazio­ne e, più in generale, circa il tema del risanament­o del gruppo - si legge in una nota dei sindacati - l’ad, dichiarand­o che entrambi i temi sono parallelam­ente allo studio, non ha aggiunto nulla rispetto a quanto già contenuto nel comunicato stampa (emesso dopo il cda, ndr)». E nessuna indicazion­e è stata data sulle modalità con cui la banca intende garantire l’emissione del subordinat­o. I sindacati hanno ribadito che «il peso e il costo di un eventuale risanament­o non potrà comunque essere scaricato sulle spalle dei lavoratori». Sempre ieri, il sottosegre­tario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha precisato che «su Carige e altri istituti non c’è un faro acceso da parte del Governo» ma solo « da parte della Vigilanza».

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