Sconti Iva, il Dl fiscale manda Iccrea in fuorigioco
Le novità sul gruppo Iva in arrivo con il decreto fiscale rischiano di mandare in fuorigioco Iccrea, nel continuo balletto di date che circonda la riforma delle Bcc.
In pratica, il decreto sul fisco atteso lunedì in consiglio dei ministri permette anche alle aggregazioni di Bcc previste dalla riforma RenziPadoan del 2016 di creare il «gruppo Iva», che semplifica e alleggerisce l’imposta nelle operazioni infra-gruppo. Per ottenere l’agevolazione, però, le bozze del provvedimento chiedono che il «contratto di coesione» sia firmato entro il 20 dicembre. Cioè in anticipo rispetto al calendario ridisegnato dal Milleproroghe che ha raddoppiato da 90 a 180 giorni l’intervallo possibile fra l’accertamento di Bankitalia e il via al contratto.
Questo tira e molla sulle date finisce però per spiazzare Icrrea, cioè il più grande dei tre gruppi di Bcc promossi dalla riforma. Con 142 istituti da raggruppare, Icrrea da sola rappresenterebbe il 56% abbondante del mondo Bcc in termini di patrimonio netto (10,7 miliardi su un totale di 19) e il 60% in fatto di attivo (129 miliardi su 212). Con queste proporzioni, si può stimare che a lei andrebbe una ventina abbondante dei 35 milioni di risparmi Iva calcolati dalla relazione tecnica. Ma sfruttando la proroga, il gruppo ha messo in calendario il contratto di coesione per gennaio. Ora, a meno di modifiche in extremis al testo, servirebbe un’accelerazione secca. Segno che il confronto nel governo fra fautori e nemici della riforma è in pieno corso.