Il Sole 24 Ore

Studenti in piazza in tutta Italia: più fondi per il diritto allo studio

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Studenti in piazza in tutt’Italia per chiedere più fondi per il diritto allo studio e per protestare contro la precarietà del mercato del lavoro. A Torino bruciati manichini raffiguran­ti i due vicepremie­r Matteo Salvini e Luigi Di Maio, a Roma traffico in tilt per il corteo giunto sotto le gradinate del ministero dell’Istruzione.

Il governo, per bocca di

Di Maio, ha smentito tagli, in manovra, su scuola e università, e ha aperto al confronto con gli studenti; ma, poco dopo, su Facebook ha confermato la riduzione delle risorse all’alternanza scuola-lavoro, una delle principali novità introdotte nel 2015, che in manovra, però, subirà un deciso ridimensio­namento, “giustifica­to” - almeno finora - dal Miur con la necessità di puntare su percorsi di qualità e in linea con il percorso di studi. Il vice premier Di Maio, ieri, ha corretto, in parte, il tiro: l’alternanza dovrà, sì, essere vera. Ma i fondi sottratti, da 100 milioni annui si dovrebbe passare a 50, serviranno a tutt’altro: andranno agli stipendi dei docenti. In pratica, serviranno a recuperare l’elemento perequativ­o assegnato, con l’ultimo Ccnl, a 850mila docenti e finanziato dal precedente Esecutivo fino a dicembre. Una finalità legittima. Ma che, ancora una volta, non c’entra con gli studenti .

Tagliate le risorse per l’alternanza scuola-lavoro, Di Maio annuncia: serviranno per pagare gli stipendi dei docenti

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