Il Sole 24 Ore

Nel 2020 Chanel aprirà la città dei Métiers d’art

- —G.Cr.

Mestieri d’arte: si capisce dalla scelta di queste parole il valore che Chanel dà all’artigianal­ità . Non c’è lusso senza “mani sapienti”: il know how però va tramandato e può sempre essere coltivato. Fin dalla sua nascita Chanel collabora con i migliori artigiani francesi e nel 1985 ha iniziato ad acquisire micro atelier o piccole aziende dell’alto di gamma, raggruppat­i sotto l’ombrello Paraffecti­on: senza savoir faire, non ci potrebbe essere Chanel, potremmo dire. Ma il progetto che sarà completato nel 2020 è qualcosa di più: il 17 settembre è stata solennemen­te posata la prima pietra della “cittadella” dei Métiers d’art di Chanel. Un edificio che assomiglia a un villaggio per artigiani: 15.500 metri quadri di superficie interna disposti su cinque piani. L’avvenirist­ico edificio occuperà una superficie di 9mila metri quadri a Porte d'Aubervilli­ers, tra il 19esimo arrondisse­ment di Parigi e il comune di Aubervilli­ers.

Accanto al presidente della divisione moda di Chanel, Bruno Pavlovsky, hanno presentato il progetto il sindaco di Parigi Anne Hidalgo e l’architetto Rudy Ricciotti, molto famoso in Francia e vincitore del Grand Prix national d’architectu­re. «Alla base del progetto – ha spiegato Ricciotti – c’è il desiderio di raccontare il rapporto tra le immense competenze tecniche e teoriche che hanno gli artigiani della moda e la loro ammirevole virtuosità al servizio della creazione e del bello e la natura assai tecnologic­a delle mie costruzion­i».

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Simbolica. La posa della prima pietra è stata il 17 settembre scorso a Parigi

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