Governo-Regioni, sbloccati 4,2 miliardi per gli investimenti
Nell’intesa obbligo di realizzare almeno 800 milioni all’anno, altrimenti scatta il taglio con versamenti allo Stato Priorità a interventi anti-dissesto, trasporti, edilizia e imprese
Trovato l’accordo per sbloccare 4,2 miliardi di investimenti regionali sul bi
ennio 2019-2020 e per cancellare dal 2021 la norma che vincola gli avanzi di bilancio delle Regioni. Il tutto senza intaccare i trasferimenti regionali (1,4 mld nel 2019 e 1,126 mld nel 2020) per le politiche sociali. Entro il 31 gennaio governo e Regioni dovranno trovare l’intesa anche sulla destinazione delle risorse aggiuntive del fondo nazionale investimenti per sbloccare definitivamente la partita inciampata nella sentenza 74/2018 della Consulta.
Sono questi gli elementi dell’accordo siglato ieri nella conferenza StatoRegioni con l’ok del governo alla proposta fatta dalle Regioni dal presidente Stefano Bonaccini. Un accordo “winwin”, che libera 2,5 miliardi sul 2019 e 1,7 miliardi sul 2020 da investire su dissesto idrogeologico, messa in sicurezza sismica, trasporti, edilizia sanitaria residenziale e imprese. Il meccanismo, che sarà tradotto in una norma in manovra, permetterà ai governatori di mettere a bilancio spesa in conto capitale aggiuntiva rispetto a quella già programmata nell’ultimo preventivo
2018-2020. Gli investimenti andranno completati entro i prossimi cinque anni. Ma le Regioni, direttamente o tramite bandi rivolti agli enti locali, dovranno realizzare l’anno prossimo almeno 800 milioni di spesa effettiva per evitare sanzioni. Chi non ce la fa verserà i fondi che restano al bilancio statale. «Meglio di così era impossibile – esulta il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia – perché l’intesa trasforma 800 milioni l’anno di spesa corrente in investimenti e fa saltare la clausola sui fondi sociali» che avrebbe rischiato il taglio di 1,4 miliardi per non autosufficienza e welfare locale. Perché l’intesa interviene sui meccanismi del «contributo alla finanza pubblica» chiesto ai governatori che finora era stato “tamponato” imponendo però un avanzo obbligato proprio per non incidere sui saldi di finanza pubblica. «È un accordo nell’interesse di tutti», ha rimarcato ieri Bonaccini, intervistato da Radio 24. «C’è anche un aumento di 800 milioni per 2019 e 820 milioni sul 2020 sui patti territoriali, per investimenti di Province e comuni», ricorda l’assessore al Bilancio dell’Emilia Romagna, Emma Petitti.
L’accordo, infine, prevede anche l’impegno a un’intesa, entro il 31 gennaio 2019 nella Stato-Regioni, «sulle risorse aggiuntive per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese nelle materie di competenza concorrente».