Boccia: soltanto con la crescita la manovra sarà sostenibile
Aspetti positivi ma c’è ancora molto da fare, a partire dalle infrastrutture
Una manovra «coraggiosa». Intendendo per questo «rispettare il programma di governo ma realizzare anche il secondo pilastro, quello della crescita». Per Vincenzo Boccia «coraggio è aprire i cantieri, investire in infrastrutture, sugli incrementi occupazionali, sulla competitività delle imprese, con una visione di futuro e non con un approccio categoriale». Il coraggio è «un equilibrio tra le ragioni del consenso e quelle dello sviluppo».
È la crescita, secondo il presidente di Confindustria, che «rende sostenibile la manovra». Ha insistito su questo aspetto parlando ieri all’assemblea di Unindustria, proprio poche ore dopo il via libera del governo agli interventi della legge di bilancio. C’è lo sforamento di un punto di deficit: «È evidente. La questione è se abbiamo sforato per crescere e, quindi, il debito pubblico scende con la ricchezza che abbiamo determinato. C’è una spiegazione. Ma se facciamo deficit solo per le spese ordinarie ce la bocciano», ha continuato riferendosi all’eventuale procedura di infrazione da parte di Bruxelles.
«Noi la manovra l’avremmo fatta in maniera totalmente diversa, ma non siamo al governo del paese», ha detto Boccia. «È il governo stesso ad affermare che la crescita la rende sostenibile. Se tra qualche mese avremo più occupazione e crescita avrà avuto ragione il governo, altrimenti dovremo pensare a dei correttivi». Alcuni elementi positivi ci sono, ha aggiunto il presidente di Confindustria, come «la pace fiscale, il condono, il Fondo di garanzia e Industria 4.0. Ma ci sono ancora tante cosa da fare, a partire dalla dotazione infrastrutturale dell’Italia e la competitività del paese». I cantieri «vanno aperti e non chiusi», ha detto Boccia. «La dotazione di infrastrutture non è solo cantieri e occupazione, è creare un paese competitivo». Ed ha rilanciato gli eurobond a livello europeo, già proposti alle Assise di Verona a febbraio, per rafforzare la dotazione infrastrutturale europea e renderla più competitiva, per rispondere alla Cina che punta alla Via della seta e alle politiche “First Usa” di Donald Trump. La manovra, ha sottolineato Boccia, si focalizza su pensioni, reddito di cittadinanza e flat tax. Bisognerà vedere come saranno attuati i provvedimenti: «Ci sono 12 disegni di legge collegati. Per esempio il reddito di cittadinanza disincentiverà il lavoro o sarà un ponte verso il lavoro? Abbiamo bisogno di un intervento organico di politica industriale», ha continuato Boccia. E la questione europea non deve essere «un alibi per non affrontare i problemi italiani». Il presidente di Confindustria ha insistito sulla volontà di un confronto con la politica, sottolineando l’autonomia della confederazione, e sollecitando la «ricerca di soluzioni» e «non fare dichiarazioni che aumentano lo spread. Un punto vale 20 miliardi a regime, consiglierei di preoccuparsene».