Manovra verso la bocciatura Ue «Può minare il patto di stabilità»
Nella commissione orientamento netto per il «no», decisione entro fine mese - Attesa lettera che chiede ragguagli - Moscovici oggi a Roma, il Quirinale tenta di evitare il giudizio negativo
Italia isolata.
La presentazione da parte del governo Conte di un bilancio programmatico controverso, in aperta violazione del Patto di Stabilità, sta provocando un acceso dibattito tra i paesi membri. Salvo cambiamenti della Finanziaria italiana per il 2019, una bocciatura è nell’ordine delle cose, tanto più che il clima politico in Europa esorta Bruxelles ad agire con la mano pesante. L’establishment comunitario teme che in gioco vi sia il futuro stesso della zona euro.
La Finanziaria presentata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria prevede un deficit nel 2019 del 2,4% del Pil, rispetto a un target dello 0,8% del Pil. Numerosi esponenti comunitari hanno sottolineato in questi giorni che il bilancio italiano è fuori linea rispetto al Patto di Stabilità. Bruxelles ha una settimana di tempo per chiedere eventuali ragguagli, secondo le regole europee. Se la Finanziaria non dovesse essere modificata dal governo Conte è probabile che venga respinta entro fine mese.
Il collegio dei commissari ha tenuto ieri la sua riunione settimanale. Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles una lunga parte delle discussioni ha riguardato l’Italia. I commissari si sono mostrati uniti nell’affrontare Roma. Mentre in passato, il governo italiano giustificava la richiesta di flessibilità di bilancio per far fronte ad eventi particolari, convincendo non pochi commissari, oggi la Finanziaria appare come il drammatico tentativo di sfidare d’emblée le regole dell’unione monetaria.
Il presidente Juncker aveva precisato martedì i motivi politici che stanno inducendo la Commissione europea ad essere particolarmente rigorosa: «Se accettassimo tutto quello che il governo italiano ci propone – ha detto - avremmo delle controreazioni virulente da parte di altri paesi della zona euro». Molti governi europei, alle prese con partiti radicali od euroscettici, temono che scelte troppo accomodanti nei confronti dell’Italia possano rafforzare l’estremismo a casa propria.
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la stessa Commissione non ha ancora deciso quando inviare la lettera chiedendo inevitabili ragguagli al governo Conte, se prima o dopo la visita che il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici effettuerà a Roma oggi e domani, dove incontrerà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (si veda Il Sole/24 Ore di domenica). «Dobbiamo valutare aspetti di buona creanza diplomatica», spiegava ieri un esponente comunitario.
Nel suo incontro di oggi a Roma, il tentativo del presidente Mattarella è di evitare più in generale la bocciatura europea. L’incontro sarà utile per verificare quali siano i margini per comporre uno strappo ragionando anche sulle conseguenze – dannose per tutti – di una contestazione formale del bilancio italiano. Al Colle confidano in una possibile via d’uscita visto che è stato lo stesso commissario ad avere chiesto un colloquio con lo spirito di trovare canali di mediazione.
Non è chiaro quale possa essere la strada, se si possa ragionare su un compromesso per i prossimi anni, sta di fatto che sempre oggi il presidente Mattarella comincerà la sua giornata con la commemorazione di Giovanni Gronchi (a 40 anni dalla morte), il capo dello Stato che durante il suo settennato vide la firma del Trattato di Roma. E questo potrebbe essere lo spunto per richiamare tutti al valore del dialogo e dell’appartenenza all’Unione europea.