In un solo anno l’Inps può perdere più dipendenti degli ultimi cinque
Dietro i grandi numeri circolati finora attorno all’impatto sui conti di “quota 100” c’è n’è uno piuttosto piccolo ma dal potenziale devastante. Si tratta di 4.580 dipendenti Inps che improvvisamente potrebbero a questo punto andare in pensione. Equivalgono al 16,5% del personale in servizio (27.687 a fine marzo). Se tutti scegliessero di staccare, l’Istituto perderebbe in un solo anno una percentuale di dipendenti maggiore a quella perduta nell’arco degli ultimi cinque anni (-15,5%). Ogni anno, a regole invariate, Inps perde circa mille dipendenti.
Lo scenario è stato oggetto di un scambio di lettere piuttosto preoccupato tra il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy e il presidente Tito Boeri. L’anno scorso Inps ha accolto oltre 217mila domande di pensionamento anticipato: 154mila del settore privato ed oltre 62mila del pubblico impiego. Le stime in circolazione per “quota 100” indicano un numero di maggiori uscite tra le 400 e le 450mila l’anno. Significa più che raddoppiare la produzione Inps solo per queste pensioni in contemporanea con una possibile emorragia di personale. Se alla mole di lavoro in arrivo con “quota 100” si aggiunge quello che seguirà con il riconteggio delle pensioni minime per garantire le nuove “pensioni di cittadinanza”, il lavoro da assicurare per il passaggio dal reddito di inclusione attualmente in pagamento al nuovo reddito di cittadinanza e le modifiche estensive della cassa integrazione, che presumibilmente allargheranno la platea dei beneficiari con conseguente aumento della domanda di prestazioni, possiamo parlare di uno “stess test” senza precedenti. Secondo Guglielmo Loy l’area più a rischio è quella medico-legale: «Si tratta del comparto dove l’età media è più elevata - spiega -. Ora noi non sappiamo quanti decideranno di lasciare ma il rischio c’è ed è grande. Per questo chiediamo che in legge di Bilancio vengano include scelte che consentano la piena operatività dell’Inps con il superamento, se necessario, di vincoli in tema di investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali, risorse umane e formazione». I medici dipendenti dell’Inps erano circa 1.500 una trentina di anni fa, ora sono 539 quelli previsti in dotazione organica e a ottobre erano presenti in 446. È solo un esempio, piccolo ma significativo. «Vista l’età media dei dipendenti e l’alto numero over 60 - conclude Loy - c’è da essere più che preoccupati anche per altri settori».