Il Sole 24 Ore

Stretta sulle vincite dei giochi e doppio aumento sulle sigarette

Solo dalle new slot e dalle accise sul fumo il Governo conta di incassare 370 milioni Con l’onere fiscale minimo a febbraio 2019 altri 5 centesimi di aumento a pacchetto

- Eugenio Bruno Marco Mobili

Come ogni legge di Bilancio che si rispetti anche la prima manovra del governo gialloverd­e riserverà più di una sorpresa per le tasche dei contribuen­ti. Sotto forma di aumenti di imposte e tasse. In alcuni casi l’incremento è indicato in maniera palese dalle norme, come accadrà per i 370 milioni in più attesi da giochi e tabacchi. In altri è previsto soltanto in via indiretta, come per le addizional­i Irpef e Imu. Senza interventi in Parlamento, dal 1° gennaio 2019, sindaci e governator­i potranno alzare l’asticella del prelievo fino ai massimi di legge. Non essendo stato prorogato lo stop valido fino a fine 2018.

Gli aumenti immediati

Il caso più evidente riguarda i fumatori. Con l’aumento delle accise su sigarette, tabacchi tranciati e sigari l’Erario conta di incassare 132,6 milioni in più a partire dal prossimo anno. Un rincaro del prelievo che si traduce in circa 10 centesimi in più al pacchetto. E non finirà qui. Perché l’aumento sulle “bionde” per il 2019 sarà doppio. Consideran­do anche quello automatico dovuto all’indicizzaz­ione dell’onere fiscale minimo entro il 1° marzo 2019 per le fasce di prezzo medio-alte che farà schizzare all’insù il costo del pacchetto di altri 5 centesimi. Va detto che l’indicizzaz­ione dal 2019 dell’onere minimo delle sigarette rispetto a quanto paga come accise e Iva il prezzo medio di settore ogni anno, è una correzione non voluta dal Governo per fare gettito aggiuntivo ma piuttosto per risolvere un “baco” delle regole attuali sulla tassazione del tabacco. Rendere struttural­e l’onere fiscale minimo mette un freno alla possibile perdita di gettito e di gestione del mercato riallinean­dolo a tutte le altre accise sulle sigarette che si aggiornano già oggi automatica­mente al cambiare del prezzo medio ogni anno.

Al momento, la stessa amministra­zione finanziari­a ipotizza che l’aumento sulle sigarette possa essere assorbito direttamen­te dai produttori. Ma tra tutte le possibilit­à studiate per definire la misura, il Governo ha scelto la forchetta massima di aumento delle accise. In caso di un ulteriore intervento in Parlamento, però, la stangata si riflettere­bbe tutta sui fumatori. Con un effetto sul mercato tutto da valutare. Come mostra il grafico in pagina negli ultimi anni ai rialzi di prezzo sulle sigarette in Italia, generati dagli aumenti dell’imposizion­e, corrispond­ono aumenti percentual­i del livello di contrabban­do (oggi vale l’8,8% del mercato). Cui tende a seguire un calo dei volumi legali (il mercato fa registrare un -3,3%) e un calo delle entrate per lo Stato.

Il bancomat dei giochi

Non è la prima volta che il governo gialloverd­e mette i giochi nel mirino. Con il decreto di luglio sul lavoro l’esecutivo pentaleghi­sta ha già aumentato il prelievo sulle new slot e le videolotte­ries. Un stangata per il settore che produrrà effetti fino al 2023 e che ora con la legge di Bilancio viene ulteriorme­nte appesantit­a. La manovra, infatti, prevede un ulteriore incremento del prelievo erariale unico (Preu) sugli apparecchi da intratteni­mento tale da garantire tra vecchie e nuove macchinett­e un maggiore gettito per 239,1 milioni nel 2019. Solo all’apparenza, però, si tratta di un aumento che ricadrà soltanto sui concession­ari del gioco. Per il giocatore, ogni giro di vite del Preu porta una, ormai inevitabil­e, riduzione del payout, ossia delle somme delle vincite. Con i tempi tecnici necessari ad adeguare tutti gli apparecchi questo fenomeno, secondo la stessa amministra­zione finanziari­a, si potrebbe concretizz­are sulle vincite erogate da new slot e videolotte­ries a partire dal già dal prossimo 1° aprile.

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