«Risultato discreto, ora passerelle con gli Its»
«Un risultato discreto». Il rettore di Udine e segretario generale della Crui, Alberto De Toni, giudica cosi i primi numeri sulle lauree professionalizzanti. Tenuto conto di cinque “però”: «I corsi sono al debutto, senza pubblicità, sono sperimentali, non sono abilitanti e non si è investito un euro». La sua sembra quasi una difesa d’ufficio. Che si arricchisce però dell’invito a non giudicare la loro introduzione sulla base degli input ma di aspettare almeno gli output. Intesi come «il livello di collaborazione delle imprese e degli studi professionali e soprattutto come il livello di preparazione dei ragazzi». Guardando avanti, il rettore dell’ateneo friulano dimostra di avere le idee chiare: «Come Crui abbiamo già chiesto che diventino abilitanti e che le università vengano ricompensate con una piccola quota del fondo di finanziamento ordinario». Ma serve poi una “passerella”con gli Istituti tecnici superiori. Regionale e a due vie. Ad esempio ai 2 anni di Its si potrà aggiungere un terzo professionalizzante o viceversa.«In Friuli Venezia Giulia - aggiunge De Toni - lo stiamo già facendo con un tavolo che si chiamerà “Fachhochschule”». Come le scuole tecniche tedesche che da sempre, si sa, rappresentano un modello per i corsi orientati al lavoro.