Il Sole 24 Ore

Manutenzio­ni e nuovi impianti con lo sport bonus

Necessario avviare il fundraisin­g e prevedere forme di rendiconta­zione

- —Al.Ba.

I privati potranno fruire di un rilevante vantaggio fiscale in relazione a erogazioni liberali effettuate per interventi di manutenzio­ne e di restauro di impianti sportivi pubblici, oppure per la realizzazi­one di nuove strutture.

Il disegno di legge di bilancio garantisce, infatti, per il 2019 un credito d’imposta in misura pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate da privati per interventi di varia complessit­à sull’impiantist­ica sportiva di proprietà delle amministra­zioni pubbliche.

Lo «sport bonus» spetta anche quando le erogazioni siano destinate ai soggetti concession­ari o affidatari degli impianti sportivi pubblici e si traduce in un credito d’imposta riconosciu­to alle persone fisiche e agli enti non commercial­i nei limiti del 20 per cento del reddito imponibile e ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 10 per mille dei ricavi annui, ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo.

I vantaggi

I soggetti che effettuano erogazioni liberali in base alla nuova normativa non possono peraltro cumulare il credito d’imposta con altra agevolazio­ne fiscale prevista da altre disposizio­ni di legge a fronte delle stesse erogazioni.

Gli enti locali, e i Comuni in particolar­e, possono trarre dalla norma importanti vantaggi, con sostegni prodotti da soggetti privati sul versante manutentiv­o, su quello di riqualific­azione e su quello della nuova realizzazi­one di impianti sportivi pubblici.

La nuova disposizio­ne sullo sport bonus consente anche agli organismi che gestiscono gli impianti in concession­e o in appalto, in particolar modo associazio­ni e società sportive dilettanti­stiche, di fruire di erogazioni sostenute dal credito d’imposta.

L’attrazione dei finanziame­nti da parte di soggetti privati comporta peraltro che siano sviluppate dalle amministra­zioni locali e dai soggetti gestori specifiche attività di fundraisin­g, che dovranno essere sostenute da un’accurata rendiconta­zione sull’utilizzo delle risorse, al fine di consentire ai privati eroganti la possibilit­à di analizzare l’efficacia dei loro contributi.

Le comunicazi­oni

Gli stessi enti locali proprietar­i e soggetti gestori degli impianti sportivi pubblici dovranno peraltro comunicare all’ufficio dello sport presso la Presidenza del Consiglio l’ammontare delle somme ricevute e la loro destinazio­ne, provvedend­o contestual­mente a darne adeguata pubblicità attraverso l’utilizzo di mezzi informatic­i.

Entro il 30 giugno di ogni anno successivo a quello dell’erogazione, e fino all’ultimazion­e dei lavori di manutenzio­ne, restauro e realizzazi­one di nuove strutture, i soggetti beneficiar­i delle erogazioni sono tenuti a comunicare allo stesso ufficio lo stato di avanzament­o dei lavori, anche mediante una rendiconta­zione delle modalità di utilizzo delle somme erogate.

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