Il Sole 24 Ore

I provvedime­nti disciplina­ri sono «trasparent­i» nella Pa

-

Sono un dipendente comunale e alcuni mesi fa, a causa di un errore commesso in alcuni atti amministra­tivi, sono stato sanzionato (per la prima volta) con un provvedime­nto disciplina­re lieve dall’ente, che – come prevede la legge – tutelava la riservatez­za, in base al codice della privacy. Da alcuni mesi ricopro il ruolo di consiglier­e comunale in un altro Comune. In un consiglio comunale un collega consiglier­e ha presentato un’interrogaz­ione scritta e pubblica, sollevando nello specifico anche la mia sanzione disciplina­re e la sospension­e dal servizio. Un tale gesto diffamator­io è consentito dalla legge? Un consiglier­e comunale può dire quello che vuole ed entrare in un provvedime­nto disciplina­re, tutelato dalla privacy?

O.D. - PADOVA

La disciplina della tutela dei dati personali nell’ambito della pubblica amministra­zione va coordinata con il regime generale della trasparenz­a amministra­tiva. In termini generali, si può dire che l’accessibil­ità dei dati e la pubblicità di atti e documenti rappresent­ano la regola generale; mentre il segreto e la riservatez­za sono l’eccezione. Nel caso specifico, si introduce l’ulteriore questione di un possibile profilo di diffamazio­ne, la quale però potrebbe essere contestata con fondamento solo nel caso di diffusione di informazio­ni non veritiere e quando siano superati i limiti del diritto di critica.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy