Il Sole 24 Ore

Il periodo di maternità rileva ai fini dell’anzianità di servizio

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Mia figlia dal 1° ottobre del 2015 ha un contratto di lavoro a tempo indetermin­ato di II livello, Ccnl telecomuni­cazioni. Dal 1° ottobre 2018 secondo l’articolo 23, lettera d, punto 4, paragrafo b, del contratto in questione dovrebbe godere dell’aumento di livello. Il testo cita che l’aumento di livello è applicabil­e ai lavoratori che hanno svolto 36 mesi di effettivo servizio, a tal proposito vi pongo la mia domanda. Dal luglio 2018 mia figlia è in interdizio­ne per maternità: tale aspetto potrebbe influire sul conteggio dei 36 mesi complessiv­i di effettivo lavoro? F.V. - CATANIA

In generale, il periodo di maternità vero e proprio è, a molti fini, equiparato al lavoro: nel caso in esame, la locuzione “effettivo servizio” potrebbe prestarsi a un diniego, posto che esso pare richiedere che sia stata effettivam­ente prestata attività di lavoro vera e

propria. In ogni caso la giurisprud­enza ritiene discrimina­torio il mancato riconoscim­ento del periodo di maternità – congedo parentale ai fini dell’anzianità

previsto dalla contrattaz­ione collettiva (corte giustizia

Ue C–595/2014 e Corte d’appello di Venezia 841/2018). In caso di mancato riconoscim­ento, pare dunque opportuno contattare la direzione del personale, eventualme­nte facendosi assistere da un sindacalis­ta, per chiedere garbatamen­te conto di come è stato computato il periodo in esame.

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