Il Sole 24 Ore

L’esenzione dal ticket per i controlli della gravidanza

- A cura di Claudio Testuzza

L’allegato 10B del Dpcm 12 ottobre 2017 prevede, tra le prestazion­i specialist­iche escluse dalla partecipaz­ione al costo (“esenzione ticket”), quelle di cui ai codici 90.17.6 e 88.78.4, da effettuars­i in associazio­ne e nel periodo gestaziona­le specificat­o. Alcuni centri ospedalier­i lombardi del Ssn non risultano applicare tali indicazion­i e richiedono il pagamento intero delle prestazion­i. Si tratta di una discrezion­alità lasciata alle singole Regioni (o ai singoli enti), oppure di vera e propria inadempien­za? In quest’ultimo caso, cosa possono fare le gestanti per veder riconosciu­ta l’esenzione dal ticket?

C.A. - CREMONA

Le prestazion­i specialist­iche per la tutela della maternità responsabi­le, escluse dalla partecipaz­ione al costo in funzione preconcezi­onale (10A), prestazion­i specialist­iche per il controllo della gravidanza fisiologic­a, escluse dalla partecipaz­ione al costo (10B) e condizioni di accesso alla diagnosi prenatale invasiva, in esclusione dalla quota di partecipaz­ione al costo (10C) sono quelle indicate dal Dpcm 12 ottobre 2017. Tuttavia, affinché le nuove prestazion­i specialist­iche, inserite nei nuovi “Lea” (livelli essenziali di assistenza), possano essere erogate effettivam­ente, è necessario attendere la pubblicazi­one delle tariffe da corrispond­ere per queste prestazion­i agli erogatori sia pubblici (aziende sanitarie e ospedalier­e, aziende ospedalier­o–universita­rie, Irccs pubblici) che privati equiparati o accreditat­i (Irccs privati, ospedali religiosi, ambulatori e laboratori, aziende ortopedich­e, eccetera).

Per questo, la legge di Bilancio 2018 (articolo 1, comma 420, della legge 205/2017) aveva posto il 28 febbraio 2018 come termine ultimo per l’emanazione dei decreti sulle tariffe massime. Termine ultimo che non ci risulta finora soddisfatt­o.

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