Ettore Prandini eletto presidente di Coldiretti
«La prima battaglia sarà per far approvare la legge sul consumo di suolo e quella sui reati agroalimentari». Comincia da qui il programma di Ettore Prandini, 46 anni, lombardo, eletto ieri all’unanimità presidente della Coldiretti in rappresentanza di 1,6 milioni di agricoltori. Il suo è un mandato in continuità con quello del presidente uscente, Roberto Moncalvo: «Porterò avanti la sua eredità», assicura. Per esempio, accelerando sui contratti di filiera, «che creano un legame stabile con l’industria alimentare, nel comune interesse di promuovere l’eccellenza del made in Italy» e resistere così al nemico comune, identificato nelle multinazionali dell’agroalimentare. Prandini, che guida un'azienda zootecnica e gestisce un'impresa vitivinicola di Lugana, è a favore delle etichette con l’indicazione d’origine della materia prima ed è contrario agli accordi di libero scambio con Canada, Giappone, Vietnam e Mercosur, «che non tutelano adeguatamente le Dop italiane». La Tav? «È un’opera che si deve fare, purchè sia anche e soprattutto per il trasporto merci - dice Prandini -. Il governo deve investire nelle infrastrutture: la Spagna esporta più ortofrutta di noi nel Nordeuropa semplicemente perché è in grado di consegnare prodotti deperibili in tempi più rapidi di noi».