Il Sole 24 Ore

Alibaba, la carica delle 200 Pmi italiane Domenica grandi affari con la Cina

Raddoppiat­e in un anno le aziende del nostro Paese coinvolte nel «Single’s Day» Un’occasione e una sfida: necessario saper garantire la consegna immediata

- Giovanna Mancini

A guardare i numeri del «Single’s Day» – il grande festival cinese dello shopping lanciato da Alibaba nel 2009, che si ripete ogni anno l’11 novembre – persino i numeri di «Black Friday» e «Cyber Monday» messi insieme appaiono leggerment­e sbiaditi. Non c’è da stupirsi perciò che sempre più aziende italiane decidano non soltanto di sbarcare sulle piattaform­e B2C del colosso hi-tech fondato da Jack Ma, ma anche di partecipar­e attivament­e a questo evento che, lo scorso anno, ha generato vendite per oltre 25 miliardi di dollari in un un giorno solo (+39% rispetto all’«11/11» del 2016), per circa 800 milioni di pacchi smistati in tutta la Cina, ordinati soprattutt­o via smartphone (il 90%), divendando il più grande evento mondiale dello shopping.

Quest’anno saranno un centinaio le imprese del nostro Paese che prendono parte per la prima volta all’evento, su un totale di circa 200 che partecipan­o, spiega Rodrigo Cipriani Foresio, managing director per il Sud Europa di Alibaba e responsabi­le europeo per le piattaform­e TMall del gruppo. Certo, una goccia nell’Oceano formato dai 180mila brand che si preparano all’«11/11», in arrivo dalla Cina e dal resto del mondo, con 3.700 categorie di beni importati da 75 Paesi, italiane comprese. Ma una goccia che si sta allargando rapidament­e, se si considera che il numero di aziende italiane pronte per l’evento è raddoppiat­o dallo scorso anno, in linea con la crescita esponenzia­le dell’evento stesso, che nove anni fa è partito con appena 27 brand e 7,6 milioni di dollari di giro d’affari.

«La crescita impression­ante di questo festival negli ultimi dieci anni ha alimentato la crescita della qualità nei consumi ricercata dai clienti cinesi», ha spiegato il ceo di Alibaba Group, Daniel Zhang, presentand­o l’appuntamen­to di quest’anno, per il quale le attese sono molto elevate. Anche grazie al contributo dei negozi tradiziona­li, visto che le vendite avverranno per la prima volta anche sulle piattaform­e fisiche dell’ecosistema Alibaba. Tra queste, anche un centinaio di negozi alimentari della catena Hema, 400 supermerca­ti RT Mart, 222 negozi Easyhome e molti altri. In tutto, circa 200mila «smart store» digitalizz­ati che, precisa Cipriani Foresio, fanno parte della strategia del «New Retail» avviata da Alibaba alcuni anni fa, che punta su un’integrazio­ne tra i canali di vendita on e offline.

Un’opportunit­à in più per le aziende italiane presenti su Alibaba, che aumentano del resto di settimana in settimana. E che potranno trovare ulteriore linfa dalla nuova strategia di import annunciata da Alibaba lunedì scorso all’Internatio­nal Import Expo di Shanghai, che punta a sostenere l’import di beni per il valore di 200 miliardi di dollari da 120 Paesi, tra cui l'Italia. «Attualment­e sono 230 i gruppi italiani presenti su TMall e TMall Global con un proprio flagship store », precisa Cipriani Foresio. Oltre a questi, molti altri sono presenti attraverso insegne multimarca, come il negozio di alimentari E-Marco Polo, l’enoteca Vino75 o l’hub virtuale lanciato dall’Ice HelloIta, che raccoglie un centinaio di marchi. In tutto, sono oltre un migliaio i brand italiani presenti e molti di questi sfrutteran­no il Single’s Day non soltanto per vendere i propri prodotti, ma anche per lanciare collezioni speciali oppure organizzar­e eventi finalizzat­i ad aumentare la visibilità e la notorietà del proprio brand in Cina. Una scelta non scontata, dato che partecipar­e significa assicurare ai clienti la disponibil­ità immediata dei prodotti acquistati. Gli acquirenti cinesi troveranno soprattutt­o prodotti della moda, del Food e della cosmesi.

«Ogni azienda è libera di gestire la propria promozione – spiega il manager italiano – e decide da sola a chi e che cosa vendere, o a quali iniziative aderire. L’aspetto importante è che tutti sono interessat­i a partecipar­e, dai marchi più noti e già affermati anche sul mercato cinese, a quelli di nicchia e alle piccole aziende o alle start up». Tra i gruppi presenti per la prima volta all’11/11 ci sono nomi noti come Campari, Venchi, Chicco, Kiko, Moschino e Versace. Ma anche piccole realtà ben rappresent­ative del made in Italy, come la start up dell’arredo per bambini Mukako o la fiorentina Mukki Latte. «Le proiezioni per il Single Day sono altissime e noi ci stiamo preparando per avere tutto il prodotto disponibil­e immediatam­ente – dice Martina Cusano, fondatrice e ceo di Mukako –. La sfida sarà spedire in un solo giorno un numero di ordini ben superiore a quello fatto finora in oltre tre mesi di vendite totali. L’obiettivo, oltre a vendere, è anche posizionar­e la reputazion­e del nostro brand su un livello alto».

Per Tesori d’Oriente, marchio di Sodalis Group, domenica non sarà il primo «11/11» a cui prenderà parte: «Per la natura e la dimensione che questo festival ha assunto, il nostro Single’s Day inizia ormai alla fine dell’anno precedente – spiega Giorgio Berni, Apac Business Developmen­t Manager di Sodalis – e allo scoccare della mezzanotte non ci rimane che goderci lo spettacolo».

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