Sì Tav, i professionisti: ora riprogettiamo Torino
Giuntoli (Architetti): «La Tav è solo un tassello di una questione più ampia» Laura Porporato (Consulta delle professioni): «Non c’è più il luogo di confronto»
La mobilitazione a sostegno della Tav punta a riempire sabato mattina Piazza Castello e a mobilitare una fetta di città. Mentre dalla Francia il ministro dei Trasporti del governo Macron, Elisabeth Borne, conferma l’incontro di lunedì con il ministro Danilo Toninelli e dice: «Se ha domande sull’impegno della Francia, questa è l’occasione di rassicurarlo». Torino si mobilita, dunque, a favore dell’opera come mai accaduto prima. E contemporaneamente mette in moto una progettualità sui temi caldi delle infrastrutture e dei trasporti. È la strada che sta percorrendo una fetta del mondo delle professioni, architetti in primis, accanto alle organizzazioni datoriali: hanno aderito alla manifestazione di sabato e stanno lavorando ad una piattaforma condivisa di priorità per l’area metropolitana di Torino. A cominciare dalla Tav. Ieri c’è stato un primo coordinamento, l’obiettivo è arrivare ad un documento condiviso, da presentare all’amministrazione comunale. «Vogliamo andare oltre il tema della Tav che è solo un tassello di una questione più ampia – sottolinea il presidente dell’Ordine degli Architetti Massimo Giuntoli – ci interessa parlare di infrastrutture, connettività e investimenti sul territorio». Da un lato dunque i no dell’amministrazione cittadina, le Olimpiadi e l’Alta velocità, dall’altro quello che i professionisti definiscono mancanza di una visione strategica sulla Torino del futuro e sulla sua vocazione. «Senza Tav non c’è un vero link con il NordOvest dell’Europa – aggiunge Giuntoli – il progetto si può anche rivedere, ma è importante avere quella infrastruttura e superare i limiti della linea attuale». Con l’ambizione di rendere Torino «uno snodo importante del corridoio Est-Ovest, che guardi alla Cina».
A questo tema guardano anche le organizzatrici della manifestazione di sabato che hanno pubblicato un “Manifesto dei Sì” che alprimo punto mette proprio il tema dei trasporti e della moobilità: Sì alla Tav dunque, «che collega Torino e il Piemonte all’Europa e all’Asia», sì a Torino come «centro di scambi, porta aperta verso gli altri Paesi, snodo sulla rete ferroviaria internazionale».
Una partita che Torino gioca in chiave nazionale e metropolitana. «Il 35% del totale dell’interscambio di merci verso l’Europa – ricorda Paolo Foietta, commissario uscente per l’Alta velocità – passa attraverso l’arco alpino occidentale, il 40%delle merci va verso la Germania. Sarà questo uno dei temi del dossier che Foietta consegnerà al Governo martedì prossimo in chiusura di mandato. Il tema dei trasporti e dell’Alta velocità incrocia il tema della logistica e delle possibili ricadute economiche nel medio periodo, a cominciare dal sito di Orbassano, uno dei tre snodi logistici del Piemonte, nella duplice veste di scalo ferroviario e autostradale, che conta 14mila treni all’anno.
Alla stesura del documento di professionisti e categorie produttive, «un dossier propositivo» come ribadisce Giuntoli, costruito intorno a cinque parole chiave – Innovazione, Piano regolatore, Industria 4.0, Città universitaria e Turismo – comunque daranno il loro contributo anche gli ingegneri: «il progresso scientifico e l’innovazione tecnologica, da perseguire anche attraverso la realizzazione di opere e infrastrutture che possano favorire lo sviluppo della società e del territorio».
«La Tav è una infrastruttura importante ma anche un pretesto, la città – dice il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Torino, Alessio Toneguzzo – deve giocare la partita sul tema dell’innovazione». Le priorità sono il nuovo Piano regolatore, lo sviluppo del polo universitario – la popolazione studentesta rappresenta tra il 10 e il 15% dei residenti in città – le ricadute di Industria 4.0 e la riqualificazione del parco immobiliare. Su questo punto insiste anche la Consulta delle professioni tecniche di Torino, che ha aderito alla manifestazione di domani: «I professionisti – sottolinea la vicepresidente Laura Porporato – non hanno più un luogo di confronto con l’amministrazione cittadina. Sono state azzerate le procedure di consultazione, non veniamo più ascoltati su progetti e piani di sviluppo della città».
Questo, anche questo h a innescato la mobilitazione dei professionisti che ora vogliono mettere in fila le priorità per lo sviluppo della città.
Presidente dell’Ordine degli Architetti
di Torino
La manifestazione
L’appuntamento è domani, 10 novembre, in piazza Castello a Torino. La manifestazione organizzata a Torino a favore della Tav ha poche regole ma chiare: nessuna bandiera politica e la scelta del colore arancione come dress code. La mobilitazione ha avuto un’onda lunga e ha generato altre iniziative: il 17 novembre è in calendario la manifestazione protav organizzata da Forza Italia mentre l’8 dicembre saranno in piazza i No Tav per ribadire la contrarietà al progetto del tunnel di base tra Italia e Francia. «Vogliamo portare in piazza la compostezza, vogliamo una manifestazione estremamente pacifica - dicono le organizzatrici del Gruppo Sì, Torino va avanti” l’importante è essere presenti senza urlare, non è più il momento di urlare e possiamo essere un laboratorio per lanciare un paradigma nuovo che possa andare al di là di Torino». Il programma della giornata non è stato svelato: ci saranno porbabilmente degli interventi da un pullman scoperto»