Carta, Carrara studia acquisizioni
Massimo Carrara: «Vogliamo essere leader sul mercato nazionale»
Il gruppo lucchese CartiereCarrara lancia un nuovo marchio, “Tuscany”, in un mercato affollato e altamente competitivo come quello del tissue (carta igienica, asciugatutto, tovaglioli e fazzoletti di carta) e scommette sulla crescita, in particolare in Italia.
“Tuscany” è legato al territorio in cui dal 1873 la famiglia Carrara opera, e destinato al segmento consumer che oggi vale il 35-40% del business del gruppo (il core è il segmento professionale). Alle spalle il nuovo marchio ha 100 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo, macchinari e stabilimenti (gli ultimi due aperti nei mesi scorsi lungo l'autostrada A11 all'altezza di Capannori, che occupano 50mila metri quadrati) realizzati negli ultimi tre anni, che hanno portato la capacità produttiva da 160mila a 240mila tonnellate all’anno. La distribuzione del marchio “Tuscany”, partita pochi mesi fa, è accompagnata da investimenti in comunicazione per più di due milioni all’anno.
Il 2018 si chiuderà con 600 dipendenti in nove stabilimenti e 285 milioni di fatturato, in crescita del 14% sul 2017 (quando l'ebitda fu del 10%), per metà realizzato all’estero in 50 Paesi. Ma la strategia di Massimo Carrara, 59 anni, neo cavaliere del lavoro (ieri ha ricevuto l’onorificenza dal presidente della Repubblica), ora guarda soprattutto all’Italia: «Vogliamo diventare uno dei player principali sul mercato nazionale - spiega l'imprenditore - finora producevamo per marche private e avevamo brand nel segmento professionale, su cui continueremo a investire, ma ora guardiamo al segmento consumer con un marchio nostro, ed è solo il primo passo». Carrara, ha un obiettivo chiaro: «Vogliamo fare acquisizioni in Italia: non ho ancora un’azienda target ma sono convinto della necessità di mettere insieme più realtà per competere».