Il Sole 24 Ore

Valvole, la postvendit­a chiave per crescere

I committent­i chiedono più assistenza e presenza sui mercati emergenti

- Matteo Meneghello BERGAMO

Le multinazio­nali dell’oil and gas sono esigenti: chiedono assistenza pre e post vendita, presenza locale, preferisco­no avere un interlocut­ore unico per tutta la gamma e, soprattutt­o, esigono prezzi competitiv­i. È questo l’indirizzo che le imprese italiane delle valvole devono seguire se vogliono crescere e restare in corsa in un mercato ricco di potenziali­tà e in espansione, ma ipercompet­itivo e soprattuto dominato da grandi player internazio­nalizzati. L’identikit è stato tracciato da ValveCampu­s, società di formazione partner di Ivs, la rassegna che ogni due anni mette in mostra a Bergamo il meglio della filiera italiana delle valvole. Il think-tank ha riunito ieri al Kilometro Rosso un centinaio di manager della filiera per discutere il futuro del comparto. «Il prodotto c’è - spiega il segretario, Francesco Apuzzo -, e anche il mercato, come conferma una recente ricerca di Prometeia commission­ata da Ivs, può offrire opportunit­à. Il nodo è capire come sfruttarle, e per questo abbiamo realizzato una survey coinvolgen­do 150 aziende committent­i dell’oil&gas e dell’engineerin­g in tutto il mondo. Abbiamo cercato di indagare sui fattori critici del comparto, analizzand­olo dal punto di vista dei clienti».

Secondo l’analisi l’Italia è collocata dai committent­i in seconda fascia, dopo Usa e Germania. I plus sono rappresent­anti dal design e dell’affidabili­tà meccanica, ma c’è ancora da fare su consegne e assistenza post vendita. «Si tratta di aspetti strettamen­te legati al fattore dimensiona­le spiega Apuzzo -, che ci penalizza rispetto a player da un miliardo di fatturato. È questo lo scenario di cui dobbiamo tenere conto». Tra i mercati più promettent­i, come già aveva sottolinea­to lo studio di Prometeia, quelli del Medio Oriente e dell’Africa.

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