Brexit, verso la moratoria sul clearing dei derivati
Proposta Esma: un anno per spostare i contratti senza doverli compensare
I regolatori europei studiano le contromisure per prevenire gli effetti di un’«hard Brexit» sul mercato dei derivati, con particolare riferimento alle clearing house dove sono compensati.
Ieri l’Esma, l’Authoriy europea degli strumenti finanziari e dei mercati, ha pubblicato una proposta di regolamentazione che prevede la moratoria di un anno durante il quale le controparti britanniche potranno essere sostituite con quelle dell’Ue senza innescare l’obbligo di compensazione.
Questa esenzione limitata garantirebbe parità di condizioni tra le controparti dell’Unione europea e il mantenimento delle condizioni normative ed economiche in base alle quali i contratti erano stati inizialmente stipulati.
La finestra per la novazione di contratti derivati over the counter non centralizzati che rientrano nell’ambito di applicazione durerebbe 12 mesi dopo Brexit. «L’Esma e le altre autorità e istituzioni dell’Ue hanno più volte ribadito la necessità che gli operatori di mercato siano preparati per la Brexit, compresa la possibilità di uno scenario di assenza di accordi - ha commentato Steven Maijoor, presidente dell’Esma -. La modifica normativa proposta mantiene condizioni di parità tra le controparti dell’Ue, affrontando al tempo stesso i rischi potenziali per mercati ordinati e stabilità finanziaria».