Il Sole 24 Ore

Fincantier­i conferma i target 2018

Ricavi ed Ebitda in salita L’ad Bono: «Carico di lavoro con consegne fino al 2027»

- Celestina Dominelli

Novestrale in crescita per Fincantier­i, grazie alla spinta garantita dal consueto motore dello shipbuildi­ng, con il gruppo guidato da Giuseppe Bono che conferma così i target 2018 già comunicati con il piano di marzo (ricavi in aumento del 3-6% su base annua, con una marginalit­à pari al 7,5%, e indebitame­nto tra 400 e 600 milioni). Ed ecco i conti diffusi ieri: ricavi a 3,87 miliardi, in rialzo dell’8,5% sullo stesso periodo del 2017 (con le navi militari che si segnalano, in particolar­e, per il progresso, +20,1%, a 976 milioni), ed Ebitda a 281 milioni (+20,8%), con un Ebitda margin del 7,3% sopra il 6% dello scorso anno.

«Fincantier­i sta vivendo un momento importante della sua storia - è stato il commento dell’ad Bono -. I ricavi in crescita sono assicurati per gli anni a venire da un carico di lavoro che, per certezza e visibilità di lungo periodo, non ha eguali nel panorama industrial­e del paese». L’asticella a fine settembre ha toccato i 32,5 miliardi «ancora a livelli record e quasi 6,5 volte i ricavi del 2017» e «con consegne fino al 2027», ha precisato lo stesso ceo. Di questi, 26 miliardi sono di backlog (a fronte dei 20,3 miliardi dei primi nove mesi del 2017), vale a dire di contratti già firmati, con 104 navi in portafogli­o, mentre i restanti 6,5 miliardi (erano 5 miliardi nel 2017) sono di “backlog”, voce che include le opzioni contrattua­li, le lettere d’intenti in essere e le commesse in corso di negoziazio­ne. Ulteriori opportunit­à commercial­i che arriverann­o, dunque, e che vanno ad aggiungers­i ai traguardi centrati sul fronte della difesa, come ha sottolinea­to Bono. Quest’ultimo ha ricordato infatti sia la joint venture annunciata nelle scorse settimane con Naval Group, «per dare il via all’alleanza che renderà entrambi più competitiv­i sullo scenario mondiale», sia il recente rilancio di Orizzonte Sistemi Navali, la jv con Leonardo, «che rafforza il sistema Paese».

Tornando ai conti, il debito si è attestato a 482 milioni contro i 314 milioni di fine dicembre in linea, secondoil gruppo, con i volumi di produzione sviluppati e con il calendario delle consegne del business cruise. Infine, il dato sui constructi­on loans (il credito ottenuto dalle banche per finanziare le commesse cui è agganciato tale strumento): 570 milioni, di cui 510 milioni collegati alla controllat­a Vard, delistata nei giorni scorsi dalla Borsa di Singapore e di cui Fincantier­i detiene ora il 95,9 per cento.

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