Bonafede ai notai: «Semplificheremo le successioni»
Conte: una categoria a garanzia degli interessi del privato e del pubblico
Nel decreto semplificazioni una norma per snellire le donazioni di immobili e introdurre il certificato successorio. È l’impegno preso dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede davanti agli oltre 1.500 notai presenti ieri al Cavalieri Hilton di Roma per l’apertura del 53° Congresso del notariato. Il Guardasigilli invita i professionisti, in generale, ad abbracciare un cambiamento inevitabile, perché l’alternativa è subirlo. Per il ministro sono condivisibili gran parte delle proposte avanzate dai notai. A iniziare dalla necessità di favorire la circolazione degli immobili di provenienza donativa. Nello stesso provvedimento, all’esame del governo, sarà inserito anche il certificato successorio. Bonafede condivide in blocco le proposte dei notai: dall’informatizzazione del registro delle successioni al completamento dell’iter, nel più breve tempo possibile, per la trasmissione telematica degli estratti del repertorio notarile e per istituire il registro generale dei testamenti elettronici. Dal ministro anche l’impegno ad aprire un tavolo di lavoro con i notai per ammodernare la legge del notariato del 1913. Dove, promette Bonafede, sarà affrontato anche il tema delle start up innovative e delle Srl semplificate: finora 174.576 quelle costituite gratuitamente dai notai, e per le quali il presidente Salvatore Lombardo chiede un equo compenso.
Sull’esigenza di innovare la disciplina della successione è d’accordo anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, anche lui intervenuto al congresso. È la prima volta che un premier partecipa a un congresso notarile e Conte riconosce alla categoria il ruolo fondamentale anti-contenzioso. E per sottolinearlo cita Carnelutti: «Tanto più notaio e tanto meno giudice». Conte valorizza il duplice volto dal notaio a garanzia sia degli interessi del privato sia del pubblico che «induce a preferire il notaio a molte altre figure professionali, pure qualificate – ha detto il premier – ogni qualvolta alle parti prema l’acquisizione di documenti accreditati della pubblica fede di atti da annotare in pubblici registri o per la realizzazione di operazioni negoziali».
Il primo ministro ricorda l’apporto del notariato nell’applicare strumenti come il trust, o le norme dedicate ai vincoli di destinazione o i contratti di affidamento fiduciario. Per Conte i notai sono da tempo all’avanguardia nei rapporti con la Pa. Una pubblica amministrazione troppo farraginosa e stratificata che frena il notevole potenziale dell’Italia. E che va riformata. «Vi anticipo – ha detto Conte – che stamattina abbiamo lavorato per mettere a punto un ampio progetto di riforma volto a operare una radicale semplificazione normativa e burocratica del nostro sistema giuridico, ancora troppo farraginoso e stratificato». E il tema del Congresso è in linea con le parole d’ordine dell’attuale esecutivo. «Il governo che presiedo ha assunto la semplificazione e la digitalizzazione come faro della sua azione politica, nella ferma convinzione che siano condizioni irrinunciabili per dare nuova linfa alle attività produttive ed efficienza alla giustizia e all’attività della Pubblica amministrazione». Per finire Conte condivide l’esigenza espressa dal notariato di riformare le norme sulle successioni in particolare riguardo ai patti successori e agli accordi rinunciativi.
Al congresso, accompagnata dal presidente Lombardo, arriva anche il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, che ha sottolineato l’esigenza di mantenere le garanzie connesse alla funzione anche assecondando le nuove esigenze tecnologiche. Sulla funzione di garanzia del notaio mette l’accento anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che affida ad una nota, il suo saluto: «L’uso sapiente delle risorse tecnologiche diventa funzionale a promuovere ulteriormente il ruolo dei notai». Una professione in “divenire” come testimoniato dai numeri. Salvatore Lombardo segnala la flessione degli atti che fa segnare un meno 37% dal 2007 al 2017, con una piccola ripresa del 2,4% evidenziata nel dato a raffronto primo semestre 2017 (1.813.699) e i primi sei mesi del 2018 (1.856.809). Parte del leone la fanno le compravendite tra privati 148.035, per la prima casa, nel primo semestre del 2018 + 11% rispetto al primo semestre del 2017. Trend in crescita invece per la parte femminile del notariato che raggiunge quota 35 per cento.