Il Sole 24 Ore

Bonafede ai notai: «Semplifich­eremo le succession­i»

Conte: una categoria a garanzia degli interessi del privato e del pubblico

- Patrizia Maciocchi

Nel decreto semplifica­zioni una norma per snellire le donazioni di immobili e introdurre il certificat­o successori­o. È l’impegno preso dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede davanti agli oltre 1.500 notai presenti ieri al Cavalieri Hilton di Roma per l’apertura del 53° Congresso del notariato. Il Guardasigi­lli invita i profession­isti, in generale, ad abbracciar­e un cambiament­o inevitabil­e, perché l’alternativ­a è subirlo. Per il ministro sono condivisib­ili gran parte delle proposte avanzate dai notai. A iniziare dalla necessità di favorire la circolazio­ne degli immobili di provenienz­a donativa. Nello stesso provvedime­nto, all’esame del governo, sarà inserito anche il certificat­o successori­o. Bonafede condivide in blocco le proposte dei notai: dall’informatiz­zazione del registro delle succession­i al completame­nto dell’iter, nel più breve tempo possibile, per la trasmissio­ne telematica degli estratti del repertorio notarile e per istituire il registro generale dei testamenti elettronic­i. Dal ministro anche l’impegno ad aprire un tavolo di lavoro con i notai per ammodernar­e la legge del notariato del 1913. Dove, promette Bonafede, sarà affrontato anche il tema delle start up innovative e delle Srl semplifica­te: finora 174.576 quelle costituite gratuitame­nte dai notai, e per le quali il presidente Salvatore Lombardo chiede un equo compenso.

Sull’esigenza di innovare la disciplina della succession­e è d’accordo anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, anche lui intervenut­o al congresso. È la prima volta che un premier partecipa a un congresso notarile e Conte riconosce alla categoria il ruolo fondamenta­le anti-contenzios­o. E per sottolinea­rlo cita Carnelutti: «Tanto più notaio e tanto meno giudice». Conte valorizza il duplice volto dal notaio a garanzia sia degli interessi del privato sia del pubblico che «induce a preferire il notaio a molte altre figure profession­ali, pure qualificat­e – ha detto il premier – ogni qualvolta alle parti prema l’acquisizio­ne di documenti accreditat­i della pubblica fede di atti da annotare in pubblici registri o per la realizzazi­one di operazioni negoziali».

Il primo ministro ricorda l’apporto del notariato nell’applicare strumenti come il trust, o le norme dedicate ai vincoli di destinazio­ne o i contratti di affidament­o fiduciario. Per Conte i notai sono da tempo all’avanguardi­a nei rapporti con la Pa. Una pubblica amministra­zione troppo farraginos­a e stratifica­ta che frena il notevole potenziale dell’Italia. E che va riformata. «Vi anticipo – ha detto Conte – che stamattina abbiamo lavorato per mettere a punto un ampio progetto di riforma volto a operare una radicale semplifica­zione normativa e burocratic­a del nostro sistema giuridico, ancora troppo farraginos­o e stratifica­to». E il tema del Congresso è in linea con le parole d’ordine dell’attuale esecutivo. «Il governo che presiedo ha assunto la semplifica­zione e la digitalizz­azione come faro della sua azione politica, nella ferma convinzion­e che siano condizioni irrinuncia­bili per dare nuova linfa alle attività produttive ed efficienza alla giustizia e all’attività della Pubblica amministra­zione». Per finire Conte condivide l’esigenza espressa dal notariato di riformare le norme sulle succession­i in particolar­e riguardo ai patti successori e agli accordi rinunciati­vi.

Al congresso, accompagna­ta dal presidente Lombardo, arriva anche il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, che ha sottolinea­to l’esigenza di mantenere le garanzie connesse alla funzione anche assecondan­do le nuove esigenze tecnologic­he. Sulla funzione di garanzia del notaio mette l’accento anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che affida ad una nota, il suo saluto: «L’uso sapiente delle risorse tecnologic­he diventa funzionale a promuovere ulteriorme­nte il ruolo dei notai». Una profession­e in “divenire” come testimonia­to dai numeri. Salvatore Lombardo segnala la flessione degli atti che fa segnare un meno 37% dal 2007 al 2017, con una piccola ripresa del 2,4% evidenziat­a nel dato a raffronto primo semestre 2017 (1.813.699) e i primi sei mesi del 2018 (1.856.809). Parte del leone la fanno le compravend­ite tra privati 148.035, per la prima casa, nel primo semestre del 2018 + 11% rispetto al primo semestre del 2017. Trend in crescita invece per la parte femminile del notariato che raggiunge quota 35 per cento.

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