Studi tecnologici per fare consulenza
Occorre valorizzare i dati dei clienti per far emergere bisogni anche inespressi
Un Forum per imparare a guardare lontano: i dottori commercialisti dell’Adc, per il loro congresso nazionale che si tiene a Brescia ieri e oggi, hanno scelto come guide Barbara Gasperini, innovation blogger, e Cristina Pozzi, ceo di Impactscool, realtà che si occupa di educare all’innovazione.
Il futuro, che si preannuncia con la digital evolution, è il tema di confronto della due giorni di Adc: «È tempo di anticipare i cambiamenti, di accettare le sfide e vincerle» è l’highlight del congresso.
Walter Anedda, presidente della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, ha sottolineato come sia nel Dna della professione la capacità di adattamento, di elaborare dati per restituire la chiave dei processi. Certo, oggi i cambiamenti sono rapidissimi ma, hanno sottolineato sia Barbara Gasperini che Cristina Pozzi, occorre allenare l’intelligenza creativa, l’intuito, la capacità di cogliere segni, per individuare le esigenze anche inespresse del cliente.
I dottori commercialisti devono imparare a valorizzare i tantissimi dati dei clienti che vengono veicolati all’agenzia delle Entrate, ad esempio per individuare e per fronteggiare prima i trend aziendali. «La fattura elettronica - ha sottolineato Claudio Rorato, professore al Politecnico di Milano e direttore dell’Osservatorio Professionisti e innovazione digitale deve essere un momento organizzativo non un documento fiscale». Per quanto riguarda gli studi, il cambiamento è per il 51% guidato, voluto dalla legge. La scommessa è fare della tecnologia una leva di efficienza e un perno per cambiare la relazione con il cliente, un cambiamento che oggi interessa solo il 14% delle realtà professionali.
L’Osservatorio del Politecnico ha chiesto alle Pmi (un campione di 376 aziende) quali miglioramenti auspicano da parte dei professionisti: il 41% sollecita la capacità di consigliare l’azienda nel suo sviluppo, il 34% chiede la capacità di fornire consigli in anticipo. «I commercialisti devono utilizzare la tecnologia per guadagnare tempo rispetto agli adempimenti e svolgere - ha sottolineato Rorato - il ruolo infungibile della consulenza».