Sorpresa Alitalia, torna in pista Lufthansa
Incontro riservato tra i manager tedeschi e il sottosegretario Siri Restano possibili alternative come la partnership con un gruppo americano o cinese
Lufthansa valuta un rientro in campo sul dossier Alitalia. La compagnia aerea tedesca ritiene ancora possibile, a determinate condizioni, una partnership azionaria con il gruppo italiano. Con questo obiettivo, si sono incontrati il management di Lufthansa e il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Armando Siri. Da diversi mesi il dossier Alitalia è all’attenzione di Lufthansa. A fine ottobre, però, dalla compagnia tedesca era arrivata una frenata: «Nessuna partnership con il Governo» all’interno della compagnia, avevano spiegato fonti del vettore tedesco. Ora resta da capire se l’incontro sia un segnale positivo per la riapertura di un dialogo con il Governo, anche se la presenza dello Stato, attraverso Ferrovie, potrebbe essere un ostacolo all’acquisizione. Sullo sfondo resta la possibilità di alleanze anche con gruppi cinesi o americani.
Lufthansa valuta un rientro in campo sul dossier Alitalia. La compagnia aerea tedesca ritiene ancora possibile, a determinate condizioni, una partnership azionaria con il gruppo italiano. Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, per valutare la fattibilità di questo asse si è tenuto un incontro tra il management di Lufthansa e il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Armando Siri.
Il gruppo tedesco da diversi mesi sta esaminando il dossier, affiancato dall’advisor Merrill Lynch, e ha sempre spiegato di ritenere molto interessante la possibilità di una crescita sul mercato italiano. Tuttavia, a fine ottobre, è arrivata una frenata sull’operazione. «Nessuna partnership col governo» all’interno della compagnia, avevano spiegato fonti del vettore tedesco. Il manager Carsten Spohr, durante una conference call sui conti aveva detto: «Non saremo co-investitori con il governo in una compagnia aerea in via di ristrutturazione». Una partnership con Alitalia, però, veniva ancora data come possibile.
Ora resta da capire se l’incontro fra i vertici di Lufthansa e il sottosegretario Siri sia un passo decisivo per la riapertura di un dialogo costruttivo con il Governo, anche se la presenza dello Stato, attraverso Ferrovie, può essere vista come un ostacolo all’acquisizione.
Nel frattempo, la prossima settimana, i tre commissari di Alitalia concluderanno l’esame delle offerte e delle manifestazioni di interesse per la compagnia e successivamente trasmetteranno le proprie determinazioni al Ministero dello Sviluppo Economico.
Il 31 ottobre i commissari hanno annunciato di aver ricevuto due offerte vincolanti per l’ex compagnia di bandiera e una manifestazione di interesse non vincolante. Le offerte vincolanti sono quelle di Fs e Delta, mentre la manifestazione di interesse è stata espressa da easyJet.
Di sicuro, il poco tempo a disposizione, per trovare una struttura dell’operazione, resta una variabile cruciale: sul tavolo c’è la necessità di rimborsare il prestito statale concesso ad Alitalia. Fs, da sola e senza un partner strategico, rischia di avventurarsi in una operazione assai rischiosa dal punto di vista finanziario.
La nuova Alitalia, dopo che saranno acquisite le attività da una newco, necessiterà di una robusta iniezione di cassa, che non potrà conferire la sola Fs.
Infine, se da una parte sono ancora da capire le sinergie ottenibili dall’integrazione fra tratte ad Alta Velocità e rotte aeree (non esistano infatti precedenti di una fusione treno-aereo), dall’altra sono chiare alcune problematiche del possibile matrimonio.
Resta infatti da capire l’impatto, in tema di concentrazione, che (ad esempio su una direttrice come la Milano-Roma, una delle più redditizie in Europa) potrà avere l’unione dei voli Alitalia con la tratta del Frecciarossa: un tema che, sicuramente, verrà posto all’attenzione dell’Antitrust, visto che le due aziende unite avrebbero una quota di mercato attorno al 70% e come unico concorrente ci sarebbe Italo.
Per meglio valorizzare la flotta tricolore e creare sinergie, la strada maestra sembra quindi quella dell’ingresso, a fianco di gruppi italiani come Fs, di una compagnia aerea straniera.
Il vice-premier Luigi Di Maio è volato per due volte (l’ultima alcuni giorni fa) in Cina negli ultimi tre mesi, anche per sondare l’eventuale interesse di compagnie aeree asiatiche e cinesi sul dossier. Si è parlato di contatti con il gruppo China Eastern Airlines. Ma il rientro sulla scena di Lufthansa potrebbe aprire nuove prospettive per la nascente Alitalia.
La prossima settimana i commissari concluderanno l’esame delle offerte di Ferrovie, Delta e easyJet