Montepaschi, il portafoglio di titoli di Stato si riduce del 15% Mps chiude il terzo trimestre con un utile di 91 milioni e lavora all’ulteriore cessione di Npl e incagli. Intanto cala del 15% il peso dei BTp in portafoglio.
Utili per 91 milioni nei tre mesi, avanti sulle cessioni di pacchetti di Npl e incagli I ricavi crollano di oltre il 20% per le poste straordinarie, giù i costi
Il Monte dei Paschi chiude il terzo trimestre con un utile di 91 milioni e lavora all’ulteriore cessione di pacchetti di Npl e incagli. Il profitto è stato superiore alla stima di consenso (40 milioni) degli analisti. La banca di Rocca Salimbeni ha archiviato i nove mesi dell’anno con 379,3 milioni di utile rispetto ai 3 miliardi di 'rosso' dello stesso periodo 2017, dato non comparabile in quanto l’istituto si trovava in piena fase di salvataggio.
I ricavi del trimestre ammontano a 809,5 milioni e il risultato operativo lordo a 248,3 milioni. Nei nove mesi la banca guidata da Marco Morelli registra un risultato operativo di 803,1 milioni contro 1,33 miliardi nello stesso periodo 2017. I ricavi dei nove mesi calano a 2,51 miliardi (3,22 miliardi). Calano i costi operativi, migliorano gli indicatori di qualità degli asset e cala leggermente il ratio patrimoniale Cet1 dal 13% a giugno al 12,8% a settembre. Il patrimonio netto in nove mesi è calato di 1,5 miliardi a 9 miliardi per l’impatto negativo dell’applicazione del principio contabile Ifrs9 e delle variazioni negative delle attività finanziarie al fair value.
Infine, l’allargamento dello spread tra i BTp e i Bund ha avuto un impatto negativo di 100 milioni sulle riserve
del Monte dei Paschi. La banca alla fine del terzo trimestre ha ridotto il portafoglio di titoli di Stato italiani a 18,6 miliardi dai 21,5 miliardi a fine giugno, cioè del 15%. «La banca è in linea con i target del piano di ristrutturazione imposto dalla Commissione europea per dare il via libera l'anno scorso alla ricapitalizzazione precauzionale» ha detto l'amministratore delegato, Marco Morelli, presentando i numeri del trimestre.
«Nei prossimi mesi il focus sarà sulla produttività, quello sarà il nostro mantra nell’azione commerciale». Il piano sta lentamente riducendo la “taglia” del Monte dei Paschi, che riduce le attività ponderate per il rischio, chiude le filiali, cancella la
rete estera e vende le partecipazioni. Morelli ha ricordato gli stretti spazi di manovra che il piano approvato dalla Dg Comp impone alla banca che, tuttavia, è in anticipo sulla tabella di marcia in particolare per il derisking con la riduzione di inadempienze probabili per 2 miliardi rispetto all’obiettivo prefissato di 1,5 miliardi di quest’anno.
Sono in chiusura le filiali estere dopo la vendita di Mps Belgio. Per la filiale francese è iniziato il processo di liquidazione e sta procedendo la chiusura delle reti di Hong Kong, New York e Londra.
Sul fronte della cessione di crediti problematici, Mps ha in corso la vendita fino ad un massimo di 3,3 miliardi di euro di sofferenze (leasing e
small ticket). Tre i processi in dirittura d’arrivo: Merlino, Morgana e Alpha 2. Il primo riguarda complessivi 2,4 miliardi di Npl: quattro pacchetti nei quali il mega-portafoglio di sofferenze (di tipo unsecured, cioè non garantito), è stato suddiviso in un pacchetto di un miliardo, un altro di 800 milioni, uno più piccolo da 200 milioni e un altro da 400 milioni di euro. Per ogni perimetro sarebbero arrivate all’advisor Pwc, secondo indiscrezioni, numerose offerte e ne sarebbero state selezionate quattro per ogni pacchetto: le offerte vincolanti saranno a fine novembre. In lizza ci sono, secondo i rumors, compratori come Banca Ifis, Hoist, Cerberus, Mb Credit Solutions e Kruk.
Sempre Mps ha avviato anche il progetto Morgana (dove advisor è Kpmg) su 1,1 miliardi di incagli, cioè Utp. Le offerte non vincolanti sono già arrivate per un portafoglio che comprende parecchio leasing, consottostante immobiliare per 700 milioni. In corsa ci sono giganti del settore come Bain Capital Credit e Cerberus, che ora sono impegnati nella fase di data room. Infine è in corso l’asta sul portafoglio Alpha 2 di Utp, dove sarebbero in corsa fondi come Cerberus, Bain Capital e l’alleanza Farallon-Aurora Recovery Capital e dove sono già arrivate le offerte vincolanti. In corso anche un’asta diretta su immobili di proprietà della banca per complessivi 500 milioni dove la documentazione per gli acquirenti è in via di definizione. Al 30 settembre 2018, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 56,4%, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2017 (pari a 65,5%).
Ci sono infine da segnalare i colloqui con Wrm, con partner tecnologici Oracle e Tas, come interlocutore per “valutazioni” sulla piattaforma It della banca e la sua gestione.