«Eurobond per finanziare le infrastrutture»
Dal nostro inviato
Eurobond “di scopo”, un nuovo strumento per investire fino a 500 miliardi di euro in infrastrutture europee e progetti transfrontalieri per potenziare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo senza pesare sui bilanci nazionali. E rigore “di scopo”, cioè nuovi strumenti più ferrei per far rispettare la disciplina europea, fino alla riduzione della sovranità fiscale nazionale inflitta ai Paesi che infrangono le regole.
È questa la suggestiva proposta “carota-bastone” avanzata ieri da Andrea Montanino, capo economista di Confindustria, nel corso del Business Forum di Bolzano. Rivolgendosi a una platea popolata di rappresentanti della Germania, un Paese notoriamente
contrario a dare senza avere, e più favorevole a solidarietà e responsabilità, condivisione solo dopo la riduzione dei rischi, il rilancio degli eurobond si inserisce nella ricerca di soluzioni europee operative per colmare l’enorme deficit di investimenti per la crescita che caratterizza l’Europa rispetto agli Usa e alla Cina. Gli Usa investono per ora fino a sette volte quello che viene fatto in Europa, Trump potenzierà la spesa pubblica in infrastrutture. La Cina va oltre, con un pericoloso squilibrio dei conti pubblici.
Gli eurobond, emissioni di titoli di Stato europei, potrebbero avere un tetto pari al 3% del Pil europeo, equivalente a circa 500 miliardi di euro. Un debito/Pil europeo al 3% è tollerabile, anche se dovesse aggiungersi alla media nell’area
dell’euro (19 Paesi) del debito/Pil ora al 86,3%. Gli eurobond di scopo raccoglierebbero fondi dal mercato per finanziare progetti infrastrutturali europei, nei trasporti, nell’energia, nell’ambiente, nel digitale, nell’innovazione. E per fondare atenei europei e altri centri e laboratori di ricerca scientifica. Secondo Montanino, a emettere questi eurobond dovrebbe essere l’Esm, che da fondo salva-Stati diventerebbe un fondo salvacrescita. Gli eurobond, che sono la “carota”, sarebbero accompagnati dal bastone, strumenti severi per l’imposizione della disciplina e del rigore fiscale, perché i bilanci nazionali sarebbero sgravati dagli investimenti con eurobond.
BOLZANO