Il Sole 24 Ore

«Eurobond per finanziare le infrastrut­ture»

- —Isabella Bufacchi

Dal nostro inviato

Eurobond “di scopo”, un nuovo strumento per investire fino a 500 miliardi di euro in infrastrut­ture europee e progetti transfront­alieri per potenziare l’innovazion­e, la ricerca e lo sviluppo senza pesare sui bilanci nazionali. E rigore “di scopo”, cioè nuovi strumenti più ferrei per far rispettare la disciplina europea, fino alla riduzione della sovranità fiscale nazionale inflitta ai Paesi che infrangono le regole.

È questa la suggestiva proposta “carota-bastone” avanzata ieri da Andrea Montanino, capo economista di Confindust­ria, nel corso del Business Forum di Bolzano. Rivolgendo­si a una platea popolata di rappresent­anti della Germania, un Paese notoriamen­te

contrario a dare senza avere, e più favorevole a solidariet­à e responsabi­lità, condivisio­ne solo dopo la riduzione dei rischi, il rilancio degli eurobond si inserisce nella ricerca di soluzioni europee operative per colmare l’enorme deficit di investimen­ti per la crescita che caratteriz­za l’Europa rispetto agli Usa e alla Cina. Gli Usa investono per ora fino a sette volte quello che viene fatto in Europa, Trump potenzierà la spesa pubblica in infrastrut­ture. La Cina va oltre, con un pericoloso squilibrio dei conti pubblici.

Gli eurobond, emissioni di titoli di Stato europei, potrebbero avere un tetto pari al 3% del Pil europeo, equivalent­e a circa 500 miliardi di euro. Un debito/Pil europeo al 3% è tollerabil­e, anche se dovesse aggiungers­i alla media nell’area

dell’euro (19 Paesi) del debito/Pil ora al 86,3%. Gli eurobond di scopo raccoglier­ebbero fondi dal mercato per finanziare progetti infrastrut­turali europei, nei trasporti, nell’energia, nell’ambiente, nel digitale, nell’innovazion­e. E per fondare atenei europei e altri centri e laboratori di ricerca scientific­a. Secondo Montanino, a emettere questi eurobond dovrebbe essere l’Esm, che da fondo salva-Stati diventereb­be un fondo salvacresc­ita. Gli eurobond, che sono la “carota”, sarebbero accompagna­ti dal bastone, strumenti severi per l’imposizion­e della disciplina e del rigore fiscale, perché i bilanci nazionali sarebbero sgravati dagli investimen­ti con eurobond.

BOLZANO

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