Cassazione, avanti con i sequestri alla Lega
Confermato il sequestro dei 49 milioni di euro frutto della truffa dell’ex segretario del Carroccio, Umberto Bossi. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, convalidando la decisione del Tribunale del Riesame di Genova che il 5 settembre scorso recependo a sua volta un provvedimento degli stessi ermellini - ha deciso per i sigilli ai fondi della Lega.
Resta in piedi l’accordo sulla «rateazione» fatto dalla Procura della Repubblica di Genova con i legali del Carroccio, anche se si conferma che sono sequestrabili le somme trovate
«sui conti corrente e depositi bancari intestati o comunque riferibili alla Lega Nord». Il segretario del partito Matteo Salvini ha precisato che «rispetto le sentenze». Il tesoriere del Carroccio, il deputato Giulio Centemero è pronto a presentare ricorso alla Corte Europea. Il parlamentare - autore del piano di ammortamento da 600mila euro annui fino all’estinzione del debito da 49 milioni - ha detto che «la Cassazione ha definitivamente avallato la possibilità di sequestrare somme totalmente lecite considerandole profitto del reato». Il riferimento è proprio alla decisione del Riesame. Si tratta, ha aggiunto Centemero, di «contributi dei cittadini e proventi delle feste, che si trasformano, per sentenza, in somme da sequestrare senza che vi sia alcun legame con i fatti di reato che vengono contestati ad altri soggetti e a danno della stessa Lega. La violazione è talmente palese che si dovrà ricorrere alla Corte Europea per vedere riconosciute le ragioni che non sono solo del partito, ma di tutti i cittadini».