Una protezione dalle turbolenze
Nelle fasi di maggior tensione il BTp Italia riesce a contenere le perdite in modo migliore
Il BTp Italia è davvero un affare per le famiglie italiane? A guardare i prezzi del titolo emesso lo scorso maggio, che viaggiano poco sopra quota 90 centesimi non si direbbe . Ma le apparenze possono ingannare, non soltanto perché trattandosi tipicamente di uno strumento da cassettisti i conti si fanno alla fine, in questo caso nel 2026. Secondo i calcoli degli analisti quel bond è infatti fra i più «costosi», sia nei confronti degli altri strumenti indicizzati all’inflazione europea, sia rispetto ai BTp a cedola fissa.
In altre parole, nelle fasi di maggior tensione sul debito del nostro paese il BTp Italia riesce a contenere in modo migliore le perdite proprio per le caratteristiche con cui è stato costruito. «Le sue peculiarità forniscono al titolo un rischio di credito relativamente minore e lo rendono meno vulnerabile all’aumento del rischio Italia» confermano gli analisti di Marzotto Investment House, riferendosi in particolare al fatto che «il pagamento dell’inflazione maturata sul capitale non viene posticipato a scadenza».
Viceversa, quando la situazione di mercato si fa meno tesa sono i BTp indicizzati all’inflazione europea ad essere premiati dal mercato, come dimostra l’analisi dell’andamento dei tassi di break-even, cioè la differenza di rendimento rispetto al BTp nominale con scadenza simile che serve a misurare la convenienza relativa di ciascun titolo. In base ai calcoli di Marzotto Ih il BTp Italia maggio 2026, l’ultimo collocato, ha infatti l’appeal minore con appena 14 centesimi di differenza fra l’inflazione break-even e quella attesa per il periodo: molto meno dei 49 centesimi del «vicino» BTp€i settembre 2026 o addirittura dei 71 cent del BTp€i maggio 2022.
Per tutti questi motivi i BTp Italia possono quindi considerarsi fra gli strumenti più efficaci sia per gestire l’esposizione al rischio di credito del nostro Paese, sia per ottimizzare il rendimento a scadenza di quella parte di portafoglio investita in governativi italiani. Il ragionamento però vale in termini relativi, cioè rispetto agli altri strumenti emessi dal Tesoro. Decidere se destinare i risparmi ai BTp in una fase del genere e quale quota del portafoglio dedicare è una questione differente, e il più delle volte soggettiva.