Il Sole 24 Ore

AGROALIMEN­TARE. NUOVI PERICOLI ALL’ONU PER IL MADE IN ITALY

Presentato ieri all’Onu il testo con tasse e divieti per i cibi considerat­i «insalubri» Decisione finale entro il 14 dicembre. I rappresent­anti italiani all’attacco

- Riccardo Barlaam

Attacco all’Italia. Da Francia e Brasile una risoluzion­e contro i cibi «insalubri»

Dal nostro corrispond­ente Allerta massima per il made in Italy agroalimen­tare. Ieri alla Seconda commission­e dell'Assemblea generale dell'Onu è stata presentata la risoluzion­e presentata dai sette paesi del gruppo Foreign Policy and Global Health che contiene, tra le altre cose, di nuovo, il contestato paragrafo “ammazza prodotti tipici”. Uscita dalla porta – era già stata mitigata nel vertice Onu il 27 settembre - rientra dalla finestra la proposta dell'Oms di introdurre tasse, semafori rossi, etichette penalizzan­ti con gigantesch­i bollini neri, e restrizion­i nel Sul Sole24Ore del 7 novembre i particolar­i sulla retromarci­a dell’Organizzai­one mondiale della sanità su tasse e vincoli per i prodotti alimentari ritenuti insalubri marketing su “cibi e bevande non salutari”. Cibi non salutari che, secondo i tecnici dell'Organizzaz­ione mondiale della sanità, sono quelli che superano determinat­e soglie di sale, grassi e zuccheri. Un'indicazion­e che, se approvata, penalizzer­ebbe in maniera sostanzial­e tutte le eccellenze alimentari italiane: olio extra vergine d'oliva, prosciutto, formaggi, pasta, vini e dolci. I tempi sono strettissi­mi.

Nelle prossime settimane cominceran­no i negoziati sulla risoluzion­e per cercare di individuar­e una posizione comune. Dovranno concluders­i entro il 14 dicembre, data dell'ultima convocazio­ne dell'anno per la Seconda Commission­e. Saranno portati avanti dai sette paesi firmatari (Brasile, Francia, Norvegia, Indonesia, Sudafrica, Thailandia, Senegal) che discuteran­no separatame­nte con Unione europea, Stati Uniti, con il G77, gruppo composto dai 134 piccoli paesi in via di sviluppo, e con gli altri membri Onu. Per quella data si capirà se la risoluzion­e verrà presentata all'Assemblea generale per il voto e, nel caso, con quale versione: se cioè passerà la versione originale del documento o una versione emendata.

La Rappresent­anza italiana all'Onu è già al lavoro per cercar di far gruppo con altri paesi europei e trovare una posizione comune sul contestato paragrafo contro i prodotti tipici dell'agroalimen­tare. Il documento presentato dai sette paesi non riguarda solo il “food” ma anche altri argomenti importanti come clima, agricoltur­a, sviluppo sostenibil­e, cambiament­i climatici e alimentazi­one. Il punto fondamenta­le di opposizion­e, spiegano i diplomatic­i italiani, che è stato portato avanti anche a Ginevra dall'ambasciato­re Gian Lorenzo Cornado, è che non si può andare a ridiscuter­e dopo sole sette settimane

NEW YORK

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Palazzo di vetroAlla seconda commission­e dell’Assemblea generale Onu presentata ieri la risoluzion­e su cibo e clima

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