Il Sole 24 Ore

Manovra, tensione sulle modifiche Boccia: insufficie­nte per la crescita

Vertice di governo e Cdm per definire la lettera da inviare oggi a Bruxelles L’audizione dell’Upb: con «quota 100» tagli alle pensioni dal 5 al 30%

- Davide Colombo Marco Rogari

Possibile ritocco al rialzo degli obiettivi su dismission­i e privatizza­zioni nel programma di bilancio preparato al Mef per l’invio entro oggi alla Ue. Ma le decisioni arriverann­o sul filo di lana: stasera vertice di governo e a seguire Consiglio dei ministri. Ieri un’altra girandola di incontri, con Conte che ha visto prima Salvini e separatame­nte Di Maio, con un caso fra i due alleati, che Palazzo Chigi si è affrettato a derubricar­e come «equivoco». Assente Tria. La linea resta quella di non cambiare «i pilastri» della manovra. Ieri audizioni in commission­e. Boccia (Confindust­ria): manovra insufficie­nte a centrare gli obiettivi di crescita. L’Upb: con «quota 100» pensioni ridotte in fino a 30%.

La piena applicazio­ne della manovra di bilancio (al suo valore facciale) spingerebb­e il deficit/Pil del 2019 al 2,6%, ha spiegato ieri il presidente dell’Ufficio parlamenta­re di Bilancio, Giuseppe Pisauro, un valore di mezzo tra il 2,4% indicato dal governo e il 2,9% stimato dalla Commission­e europea. Mentre dopo la battuta d’arresto registrata nel terzo trimestre, ha aggiunto il presidente “facente funzioni” dell’Istat, Maurizio Franzini, in termini meccanici servirebbe ora una crescita dello 0,4% negli ultimi tre mesi dell’anno per centrare nel 2018 l’obiettivo NaDef del 1,2%. Un risultato che tutti gli indicatori anticipato­ri sembrano escludere.

Si è aperta con queste valutazion­i aggiornate il lungo ciclo di audizioni parlamenta­ri di ieri alla legge di Bilancio, analisi che arrivano alla vigilia della risposta governativ­a a Bruxelles e che solo in parte hanno affrontato il merito delle misure maggiori, in attesa della loro definizion­e. Sulle pensioni, per esempio, UpBilancio ha proposto una stima di platea e costi dell’operazione “quota 100”, sia per i beneficiar­i sia per lo Stato, mentre il Servizio Bilancio sollevava due tipi di perplessit­à: l’impatto sulla spesa negli anni tenendo conto delle uscite successive al primo raggruppam­ento e il costo del Trattament­o di fine servizio per i dipendenti pubblici.

Istat ha invece esaminato i provvedime­nti fiscali sulle imprese, per concludere che un calo di imposte ci sarà solo per il 7% delle società, mentre per oltre un terzo avrà maggiori prelievi: l’aggravio medio di imposta (maggiore per le imprese fino a 10 addetti) sarebbe pari al 2,1%, poiché l’introduzio­ne della mini-Ires (-1,7%) non compensa gli effetti dell’abrogazion­e dell'Ace (+2,3%) e della mancata proroga del maxi-ammortamen­to (+1,5%).

Su “quota 100” UpBilancio ha invece stimato una platea potenziale di 437mila contribuen­ti attivi per l’anno prossimo: se tutti utilizzass­ero il nuovo canale di uscita (ipotesi estrema) la spesa pensionist­ica lorda salirebbe di quasi 13 miliardi il primo anno, più del doppio di quanto stanziato nel fondo a rubinetto. Mentre chi optasse per quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda rispetto a quella corrispond­ente alla prima uscita utile con il regime attuale da circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno a oltre il 30% se l’anticipo è di oltre 4 anni. Anche se il sottosegre­tario al Lavoro Durigon ieri ha ribadito che non ci saranno tagli: «Chi uscirà con quota 100 avrà una rata pensionist­ica basata sugli effettivi anni di contributi e non anche sugli anni non lavorati».

Le pensioni rientrano anche nel lungo elenco di perplessit­à e richieste di chiariment­o al Governo arrivato dai tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato con il consueto dossier sugli effetti finanziari della manovra. Come anticipato sul “Sole24Ore.com” le osservazio­ni hanno toccato anche molti altri capitoli: flat tax, mini-Ires, investimen­ti, Fondo per la tutela dei risparmiat­ori danneggiat­i dai crack bancari, stretta sulle banche e gestione commissari­ale del debito del Comune di Roma. Su previdenza e reddito di cittadinan­za, sono anzitutto chieste al Governo indicazion­i sull’effettiva compatibil­ità delle misure (che dovranno essere adottate con successivi provvedime­nti) con i limiti di spesa fissati dal Ddl di bilancio. In particolar­e, i tecnici del Parlamento fanno notare che per quota 100 «andrebbero considerat­i sia oneri permanenti variabili nel tempo in consideraz­ione della sovrapposi­zione, di anno in anno, delle leve interessat­e all’erogazione di prestazion­i pensionist­iche», sia effetti «dovuti al possibile anticipo, rispetto alle stime tendenzial­i, del trattament­o di fine servizio per dipendenti pubblici». Ieri un nuovo appello all’equilibrio dei conti è infine giunto anche dalla Cei. «Se si sbagliano i conti non c’è una banca di riserva che ci salverà: i danni contribuis­cono a far defluire i nostri capitali verso altri Paesi e colpiscono ancora una volta e soprattutt­o le famiglie, i piccoli risparmiat­ori e chi fa impresa» ha affermato il presidente, Cardinale Gualtiero Bassetti.

Pisauro (Ufficio parlamenta­re di bilancio) in posizione intermedia fra governo e Ue: deficit 2019 al 2,6%

L’Istituto di statistica considera l’impatto della miniIres e della cancellazi­one di Ace e superammor­tamento

 ??  ??
 ??  ?? Claudio Durigon. «Chi andrà in pensione con quota 100 non subirà nessun taglio. È chiaro che avrà una rata pensionist­ica basata sugli effettivi anni di contributi e non anche sugli anni non lavorati»
Claudio Durigon. «Chi andrà in pensione con quota 100 non subirà nessun taglio. È chiaro che avrà una rata pensionist­ica basata sugli effettivi anni di contributi e non anche sugli anni non lavorati»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy