L’incrocio con la scadenza di Cardani
La nomina del nuovo presidente dell'Antitrust è la più urgente. Ma non la sola. Nell’incrocio dei vari dossier aperti su Tim e sulla rete a banda ultra larga c'è anche il rinnovo dei vertici dell'Authority per le comunicazioni. Il mandato dell'attuale presidente, Angelo Maria Cardani, in carica dal 2012, scadrà l'11 luglio 2019, quando il progetto rete unica potrebbe essere ancora nel pieno dell'implementazione.
Come detto, si valuta il provvedimento in cui inserire le novità. Il decreto semplificazioni, approvato salvo intese a metà ottobre, non è mai stato pubblicato in Gazzetta ufficiale né è stato inviato al Quirinale. Di qui la possibilità di intervenire ancora aggiungendovi l’articolo sul sistema Rab.
Che non sia tutto in discesa, comunque, lo dimostrano anche le opinioni di diversi esperti di concorrenza che giudicano l'integrazione problematica alla luce delle norme antitrust. Ad esprimersi sull'eventuale operazione sarebbero i prossimi vertici dell’Autorità garante per la concorrenza, non ancora nominati. Così come finirà tra le mani del prossimo presidente Antitrust il pronunciamento sull'istruttoria per abuso di posizione dominante aperta nei confronti di Tim dopo il piano “Cassiopea” per il cablaggio delle aree a fallimento di mercato aggiudicate con gara pubblica ad Open Fiber. Poche settimane fa la chiusura dell'istruttoria è stata prorogata al 31 maggio 2019, quando si presume che sul piano «rete unica» sarà stata detta una parola definitiva. Gentile Direttore,
leggendo l'articolo “Telecom, nel piano-ombra lo smantellamento del Gruppo” pubblicato dal Sole 24 Ore il 10 novembre scorso, sono molto sorpreso che venga attribuita a Rothschild la paternità di un documento i cui autori erano e sono ben noti a tutti gli addetti ai lavori, giornalisti inclusi. Poiché ritengo che gli autori dell’articolo abbiano scritto in buona fede, rilevo il fatto che “la fonte” abbia agito per screditare l'immagine della Società che rappresento.
Amministratore Delegato Rothschild & Co Italia
— Prendiamo atto. Nell’articolo si parla di un documento «anonimo» «preparato da uomini Rothschild» che riprende quanto già apparso su questa testata senza ricevere smentite. In particolare, in due articoli sul tema ( a firma di autori diversi) - il primo l’8 marzo 2018, il secondo il 23 marzo 2018 - si riferiva del ruolo di Franco Bernabè, allora alto esponente di Rothschild, nell’elaborazione del “piano Rovati”, dove per la prima volta si parlava di scorporo della rete Telecom.
L’ex France Télécom è un operatore molto attivo nei contenuti: lo scorso anno investiti 750 milioni