Le imprese di Elite superano quota mille
Solo a novembre ci sono stati 100 ingressi: 35 società italiane proprio ieri Boccia (Confindustria): «Un progetto con cui siamo riusciti a fare sistema»
Sono mille le società che hanno aderito fino ad oggi ad Elite, il programma nato in Borsa Italiana con la collaborazione di Confindustria.
Mille. Sono tante le società che hanno aderito fino ad oggi ad Elite, il programma internazionale del London Stock Exchange Group, nato in Borsa Italiana nel 2012 con la collaborazione di Confindustria e dedicato alle aziende con una chiara strategia di crescita.
Solo a novembre ci sono stati 100 ingressi di società, di cui 35 italiane hanno aderito al programma proprio ieri. Perché alla community internazionale di Elite partecipano imprese provenienti da oltre 30 Paesi nel mondo, pur essendo un format progettato in Italia e partito dall’Italia con il quale si è voluto avvicinare il mondo delle Pmi alla finanza, in particolare alla finanza per la crescita. Complessivamente le imprese italiane che aderiscono ad Elite sono ad oggi 650, per oltre 61 miliardi di euro di ricavi e oltre 325mila dipendenti, rappresentative di 16 settori e con sedi in nove regioni.
«Partendo dall’Italia, Elite ha saputo creare un modello di eccellenza dedicato alle migliori aziende riconosciuto a livello internazionale», ha ricordato Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana e presidente di Elite. Il traguardo è stato raggiunto con l’ingresso di 35 nuove società italiane, tra cui Sacbo (società di gestione dell'aeroporto di Milano Bergamo), Eurosystem (specializzata in consulenza, servizi e soluzioni nei sistemi informativi aziendali) ed Henge (propone soluzioni d’arredo di alto profilo), Impresa Percassi, da oltre 50 anni nel settore delle costruzioni e diventata negli ultimi anni uno dei principali general contractor nazionali (oltre 68 milioni di euro) che guarda alla Borsa. Queste aziende operano in differenti settori tra cui moda, industria e tecnologia, hanno un fatturato medio di 57 milioni di euro, impiegano 6.600 addetti e sono le prime di una serie di nuovi gruppi di aziende che entreranno nella piattaforma a livello internazionale tra novembre e dicembre. Sono infatti oltre 100 gli ingressi in Elite – comprese le aziende italiane annunciate – nelle prossime settimane da Gran Bretagna, Europa Continentale, Africa, America Latina, Medio Oriente e Stati Uniti.
In Italia all’allargamento del target hanno contribuito per oltre i due terzi ad ogni fase di ingresso soprattutto negli ultimi anni gli Elite Desk istituiti presso le associazioni territoriali di Confindustria e anche gli Elite lounge.
«Un progetto, quello di Elite, con il quale siamo riusciti a fare sistema, valorizzando le nostre imprese che hanno creduto ai benefici della piattaforma e si sono iscritte al programma che le renderà più forti e consapevoli, finanziariamente evolute, capaci di dare vita ai piani di sviluppo che ciascuna si è data secondo le proprie esigenze e caratteristiche» - ha ricordato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
Al momento il fatturato aggregato delle società Elite è di 71,4 miliardi di cui quelle italiane pari a 61,4 miliardi mentre il fatturato medio delle società Elite Italia è di 95 milioni. Dall’avvio del progetto sono state 20 le Ipo nate come effetto della “scuola” Elite, di cui 15 sono le imprese italiane che si sono quotate sul mercao italiano. Per quanto la fase non sia delle migliori, quella della ricerca di risorse alternative al credito bancario resta una delle priorità perseguite. «Abbiamo definito un nuovo modello di relazione con gli imprenditori, dove le esigenze dell'impresa sono al centro e dove si privilegia il contenuto alla forma, la semplicità alla burocrazia. Abbiamo un atteggiamento neutrale e indipendente rispetto alle scelte di finanziamento e apertura al mercato dei capitali dal parte delle aziende siano esse la quotazione, l’emissione di un bond, l’apertura a un private equity» ha spiegato Luca Peyrano, Ceo di Elite.
@lucillaincorvat
Il fatturato
Le nuove aderenti