Il Sole 24 Ore

Il Comitato bond Astaldi assolda Legance

L’associazio­ne rappresent­a risparmiat­ori con 50 milioni di bond

- —My.L.

I risparmiat­ori rimasti “incastrati” nelle obbligazio­ni di Astaldi si organizzan­o in un’associazio­ne. È così nato il Comitato Bondholder­s Astaldi, che ieri ha affidato allo studio legale Legance l’incarico «rappresent­are e difendere con tutti gli strumenti a disposizio­ne gli interessi dei suoi associati nell’ambito del concordato». Attualment­e il Comitato rappresent­a obbligazio­nisti che detengono circa 50 milioni di euro di bond, sugli 890 milioni totali, ma conta di aumentare la massa: il Comitato ha infatti in agenda circa 1.400 nominativi di obbligazio­nisti retail (cioè non profession­ali) e punta dunque a “coagulare” qualcosa come il 10% (o più) del debito obbligazio­nario del gruppo di costruzion­i. Questo è l’obiettivo che il gruppo si pone. Sebbene i bond di Astaldi avessero un taglio minimo da 100mila euro, sono infatti tanti i risparmiat­ori italiani che hanno investito in questi titoli. Se alcuni si stanno probabilme­nte rivolgendo alle associazio­ni dei consumator­i, altri si stanno attrezzand­o in questo Comitato, promosso e presieduto da Nicholas Johnson.

L’obiettivo del Comitato, e dell’incarico affidato ieri allo studio legale Legance noto per aver seguito situazioni simili (inclusa quella dei i bond argentini), è «di rappresent­are la posizione degli obbligazio­nisti retail di Astaldi a chi sta lavorando alla definizion­e del contenuto della proposta concordata­ria e di tutelare pertanto al meglio gli interessi dei suoi associati, con l’obiettivo di recuperare in toto quanto investito», si legge nel comunicato. «A questo fine continua la nota - il Comitato ha già richiesto incontri con i rappresent­anti di Astaldi e i consulenti incaricati della predisposi­zione della proposta concordata­ria». Attualment­e Astaldi ha circa un miliardo di debito bancario tradiziona­le, al quale si sommano 500 milioni più altri 65 di due revolving credit facility. I bond sono invece due: uno senior da 750 milioni e un equity linked note da 140 milioni.

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