Rendimenti per i soci scesi al 4-6%
Nei bisogni di protezione e welfare resta un’enorme opportunità di crescita
«Le assicurazioni creano meno valore che in passato con un total shareholder return che dal 15% del 2004 oggi è sceso tra il 4 e il 6%».È questo uno dei principali messaggi che sono emersi dall’intervento di Davide Corradi, senior partner e managing director di The Boston Consulting Group, durante la prima giornata del 20esimo Annual Assicurazioni, realizzato da 24 Ore Eventi insieme con Il Sole 24 Ore. Questo trend, secondo l’esperto, è legato «principalmente al mancato contributo della crescita che è stato solo parzialmente compensato con l’incremento dei dividendi». È molto utile, in quest’ottica, guardare alla Cina «dove le compagnie creano valore attraverso l’innovazione del modello di business. – ha aggiunto Corradi – I tre driver? Le assicurazioni incumbent, i giganti tecnologici e i fornitori di servizi». Un esempio chiave, in questo senso, è il colosso Ping An, «che fa 1 miliardo di investimenti l’anno in innovazione» e nel giro di un decennio è arrivata nell’elite dei brand assicurativi più famosi del mondo.
Giulio Dell’Amico, partner di Kpmg Advisory, si è invece focalizzato sulle nuove prospettive delle compagnie tra welfare e protezione allargata. Il messaggio principale: la soddisfazione dei bisogni di protezione e welfare rappresenta un’enorme opportunità di crescita per il comparto assicurativo. Le principali sfide per compagnie? «Comprendere i bisogni dei clienti lungo tutta la filiera, riorientandosi sulla persona e non sul rischio», «posizionarsi nell’ecosistema dei servizi, focalizzandosi su prevenzione e risoluzione», «migliorare i canali distributivi coniugando capitale umano e tecnologie» e «definire una strategia sui dati chiara e articolata».
Un fronte altrettanto importante è quello dell’evoluzione degli scenari regolamentati, descritta da Bruno Giuffrè, country managing partner dello studio legale Dla Piper. «Il quadro normativo è stato recentemente caratterizzato da una minore staticità e si sforza di stare al passo con un mercato sempre più dinamico, reso tale dalla globalizzazione e nuove tecnologie», ha sottolineato. Del resto, secondo Giuffrè, «la proliferazione di regole sempre più complesse ha imposto agli operatori, banche e assicurazioni in primis, una riorganizzazione interna, con il rafforzamento di strutture di vigilanza e di controllo».