La mini-Ires sarà cumulabile con i bonus per gli investimenti
Primo passo: quantificare l’importo agevolato a titolo di investimenti Da considerare soltanto beni nuovi che non siano immobili o auto in benefit
Su pere i per ammortamento si cumulano con lamini Ires sugli investimenti della legge di Bilancio 2019. Nel calcolo dell’importo su cui spetta l’aliquota del 15%, gli ammortamenti sui beni nuovi vanno quantificati senza tener conto delle maggiorazioni del 30% o del 150%, ma ciò non esclude l’ ulteriore deduzioneditali importi dal reddito di impresa.
Lamini Ires spetta, in ciascun esercizio, sulle quo tedi ammortamento dedotte sui beni acquistati a partire dal 2019, ma nel limite dell’incremento del valore residuo dell’ annoda ammortizzare rispetto a quello a fine 2018.
La lettura delle relazioni al Ddl di Bilancio 2019 aiuta a comprendere il complesso meccanismo di funzionamentodella agevolazione prevista dall’ articolo 8, in presenza di unte sto normativo poco chiaro. Per determinare l’ importos oggetto aIr es( oIrpef) ridotta di nove punti, occorre confrontare diverse variabili, assumendo sempre il minore importo.
Il primo passo è quantificare per ogni anno l’ importo agevolato a tito lodi investimenti.Oggettivamente vanno considerati solo beni nuovi( compreso l’ ampliamento,la riattivazione e l’ ammodernamento di impianti esistenti ), diversi daim mobilie auto in benefita dipendenti( sono invece rilevanti le auto strumentali e quelle aziendali deducibili al 20%), acquistati anche in leasing dall’esercizio 2019. Può trattarsi anche di beni sui quali la società stanzia il super ammortamento(in quanto ordinati entro fine 2018 con acconto del 20% e consegnati entro il primo semestre 2019) o l’ i per ammortamento( acquisti 2019 con ordini e acconti del 2018 e acquisti successiviregolati dall’ articolo 10 della legge di Bilancio ), dato che lamini Ir es è cumulabile con queste agevolazioni.
Per tutti gli investimenti post 2018 si considera, ogni anno, la relativa quota di ammortamento deducibile (prima variabile) e dunque, per il 2019, una quota dimezzata sugli acquisti dell’esercizio, per il 2020 la quota intera sugli acquisti del 2019, oltre a quella dimezzata sugli investimenti 2020 e così via. La legge non cita la quota capitale dei canoni di leasing, che però è certamente rilevante. Si confronta, poi, la prima variabile con l’ incremento del residuoda ammortizzare a fine esercizio, calcolato al lordo delle quote di ammortamento stanziate nell’anno sui beni post 2018, rispetto al dato del 31 dicembre 2018( seconda variabile) esi assume il minore dei due importi che costituiscel’ investimento agevolato dell’ anno.
Definito l’importo annuale di investimenti (e sommato, se del caso, al costo dei neoassunti post 30 settembre 2018, altra parte dell’ agevolazione ), los i confronta con l’ utile di esercizio destinato a riserve diverse da quelle non disponibili( derivanti cioè da processi valutativi). Anche qui si prende il minore dei due ammontari, che è il reddito soggetto a Ires del 15 per cento. L’eccedenza dell’uno o dell’altro (maggior utile su importo investimenti o viceversa) si riporta a nuovo.
Co mesi vede dall’ esempio a margine, il beneficio teorico massimo è il 9% del costo degli investimenti post 2018, ripartito negli anni in funzione delle quote di ammortamento. A differenza del super ammortamento( che genera un risparmio Iresd el 7,2%, quindi inferiore,ma certo ), il bonus della mini Ir es, oltre che complicatissimo da calcolare, è solo eventuale, dipendendo anche dall’ esistenza ogni esercizio di un incremento nel residuo da ammortizzare( oltre che di utili a riserva capienti) sul 2018. Incremento che oggi richiede investimenticumulati maggiori delle quote di ammortamento stanziate dal 2019 sui beni vecchie che sarà, invece, garantito quando questi ultimi saranno completamente ammortizzati o dismessi.