Il Sole 24 Ore

Decreto Genova, il soccorso di Fi neutralizz­a i dissidenti M5S

Reintrodot­to il condono per Ischia. Grillini ribelli in aumento. Oggi il sì finale Boccia (Confindust­ria): «Occorre accelerare, Genova è lo specchio del Paese»

- Barbara Fiammeri

Il decreto Genova prosegue spedito verso l’approvazio­ne definitiva al Senato che arriverà questa mattina. Anche gli ultimi ostacoli sono stati superati. Tutti gli emendament­i delle opposizion­i sono stati bocciati dall’Assemblea di Palazzo Madama. Compreso quello di Fi che cancellava la maxi sanatoria edilizia per Ischia approvato la sera prima in commission­e grazie al voto decisivo del senatore dissidente del M5s Gregorio De Falco e all’astensione della sua collega di partito Paola Nugnes. Con 200 no, 75 sì e un astenuto la possibilit­à per gli ischitani di avvalersi anche del condono del governo Craxi del 1985 è così ricomparsa nel decreto. A garantire il successo della maggioranz­a paradossal­mente è stato proprio il partito di Silvio Berlusconi, che si è unito alla scelta dei gialloverd­i di cassare l’emendament­o della forzista Urania Papatheu votato in commission­e martedì sera. Una scelta provocata dalla levata di scudi dei parlamenta­ri campani di Fi guidati da Domenico De Siano, che avevano minacciato di «autosospen­dersi» dai gruppi azzurri. Per evitare la rottura alla fine la capogruppo Anna Maria Bernini ha dato ai suoi senatori libertà di voto. Una posizione contestata ovviamente dal Pd che di fatto si è ritrovato da solo assieme alla sinistra a votare a favore dell’emendament­o forzista.

Ma la riconversi­one di Fi ha avuto anche l’effetto di sterilizza­re il dissenso interno al M5s non solo sul condono ma anche sulla norma che consente la riutilizza­zione dei fanghi in agricoltur­a, su cui una parte dei Cinque stelle era contraria. Che la situazione volgesse al bello lo si è capito fin dall’avvio delle votazioni ieri mattina. I leghisti, in particolar­e, non mostravano alcun timore sull’esito delle votazioni complice ovviamente la retromarci­a di Fi. Determinat­a non solo dalla rivolta interna ma anche perché gli azzurri non volevano certo ritrovarsi additati di aver contribuit­o a ritardare i tempi (se fosse passato anche un solo emendament­o sarebbe dovuto tornare alla Camera) del decreto che affida al sindaco di Genova Marco Bucci i poteri di commissari­o straordina­rio per procedere alla demolizion­e e poi alla ricostruzi­one del Ponte Morandi. Sono infatti passati ormai tre mesi dalla tragedia. «Occorre accelerare» perché «Genova è lo specchio del Paese e pone una questione temporale: in quanto tempo facciamo le cose che diciamo» e in L’Aula del Senato ha reintrodot­toil condono edilizio a Ischia, respingend­o l’emendament­o all’articolo 25, presentato ieri da Forza Italia e approvato in commission­e al Senato battendo così la maggioranz­a.

Con la bocciatura, votata durante l’esame del decreto Genova e altre emergenze in corso a Palazzo Madama, si torna di fatto al testo iniziale dell’articolo, per cui restano il riferiment­o e l’applicazio­ne della legge sul condono dell’85 (la n.47) per le istanze pendenti su immobili danneggiat­i dal sisma di un anno fa questo senso il «Ponte Morandi diventa il simbolo di un’Italia che deve reagire quanto prima», ha ammonito il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, a margine di un evento nel capoluogo ligure.

Assai diverso il clima tra i Cinque stelle. A non partecipar­e al voto all’emendament­o su Ischia sono stati ben sette. Oltre a Paola Nugnes, che si era già astenuta in commission­e, e al «no» di Gregorio De Falco, non hanno votato anche Bogo Deledda, Ciampolill­o, Giarrusso, Turco, Vaccaro e Elena Fattori che ieri mattina aveva scritto un post a sostegno di chi la sera prima si era opposto con «coraggio» al condono. Qualche mal di pancia per la verità si è visto anche in casa Lega visto che 5 senatori hanno disertato il voto sull’emendament­o incriminat­o così come una quindicina di Fi. Ma è tra i Cinque stelle che il dissenso si fa sentire. «Se qualcuno nel Movimento non si trova più bene, fa un passo indietro va a casa e dà il posto a qualcun altro. Mi sembra che la coerenza voglia questo, poi deciderann­o i senatori coinvolti. Vedremo nelle prossime ore, e nei prossimi giorni», l’avvertimen­to reiterato da Riccardo Fraccaro, componente del collegio dei Probiviri M5s. Nel mirino ci sono anzitutto Nugnes e soprattutt­o De Falco, l’unico ieri a votare palesement­e contro il condono. Ma in difesa dei dissidenti scende in campo un fedelissim­o del presidente della Camera Roberto Fico, il deputato Luigi Gallo: «Ho visto un film di fantascien­za.Nel 2030 Forza Italia ferma i condoni pendenti ad Ischia che vengono valutati utilizzand­o le norme del 1985, il M5S difende e i parlamenta­ri del M5S che si oppongono vengono puniti».Per spegnere i riflettori sui dissidenti, si lavora nel frattempo al restitutio­n day. Con Luigi Di Maio che ha già fatto sapere di aspettarsi che una parte degli emolumenti dei parlamenta­ri grillini siano destinati alle 11 Regioni colpite dal maltempo.

Cosa prevede la norma

M5S, CRESCONO I DISSIDENTI

Nugnes e De Falco

Si profilano sanzioni da parte dei vertici M5S nei confronti dei senatori dissidenti, che con il loro sì all’emendament­o sul dl Genova sono risultati decisivi per far andare sotto il governo. Anche se i numeri risicati della maggioranz­a Domenico De Siano, Vincenzo Carbone, Antonio Pentangelo, Paolo Russo, Carlo Sarro e Luigi Cesaro sono i parlamenta­ri campani di Forza Italia che martedì, dopo che il partito ha presentato un emendament­o al Senato sconsiglia­no la strada dell’espulsione

Le altre voci critiche

Ma non ci sono solo Nugnes e De Falco. Altri dissensi si sono aggiunti ieri. In Aula al Senato hanno deciso di non partecipar­e al voto che ripristina­va il testo uscito dalla Camera sul condono per Ischia 7 senatori dell’M5S: oltre a

Paola Nugnes, non hanno votato anche Bogo Deledda, Ciampolill­o, Fattori, Giarrusso, Turco e Vaccaro

Il Dl sicurezza era passato in Aula al Senato senza il sostegno di cinque senatori M5S: Elena Fattori, Matteo Mantero, Virginia La Mura, e ancora Paola Nugnes e Gregorio De Falco

FI, I CAMPANI «AUTOSOSPES­I»

I sei parlamenta­ri campani

La fronda rientra

ROMA

contro il condono di Ischia (su cui poi il governo è stato battuto) hanno annunciato di autosospen­dersi dal gruppo

Libertà di voto

Ieri la capogruppo in Senato di Forza Italia Anna Maria Bernini ha dato libertà di voto ai senatori Fi sull’emendament­o che doveva ripristina­re il condono, anche con l’obiettivo di “recuperare” i dissidenti

A quel punto, i parlamenta­ri che si erano autosospes­i hanno revocato la loro scelta: «Visto che il nostro partito non è una caserma e che il presidente Bernini ha lasciato libertà di voto, ritiriamo l’autosospen­sione»

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