Il Sole 24 Ore

Metalmecca­nici, formazione al palo

- —G.Pog.

A due anni dal contratto nazionale dei metalmecca­nici, l’attuazione del diritto soggettivo alla formazione (24 ore nel triennio) incontra forti resistenze. È il quadro emerso ad un convegno ieri al Cnel: «Bisogna convincere imprese e lavoratori che la formazione può trasformar­si da voce di costo ad investimen­to» ha detto il presidente di Federmecca­nica Alberto Dal Poz «personaliz­zando l’offerta». Anche per il presidente di Fondimpres­a, Bruno Scuotto «in un mercato che consuma velocement­e le competenze, la formazione deve essere fruibile con metodi e strumenti innovativi», non la «formazione da catalogo», come l’ha definita il vicepresid­ente di Assistal, Pasquale Ranieri.

Al direttore di Federmecca­nica, Stefano Franchi,che ha ricordato come il Ccnl «è il primo in Europa ad introdurre il diritto alla formazione per tutti i dipendenti», ha ribattuto Marco Bentivogli (Fim-Cisl): «siamo all’anno zero con il 90% delle commission­i territoria­li non insediate. Le innovazion­i sono difficili da attuare, è una sfida culturale». Il presidente del Cnel, Tiziano Treu, ha sottolinea­to «l’importanza del diritto se diventa esigibile», best practices a Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Verona e Napoli. L’obiettivo per Francesca Re David (Fiom-Cgil) è «far crescere la cultura della formazione nella contrattaz­ione, costruire le commission­i nei territori», ma per Rocco Palombella (Uilm) «serve consapevol­ezza da parte di lavoratori e imprese».

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