Il Sole 24 Ore

La zavorra delle banche venete

- —B.Ga.

L’esposizion­e con le banche di Pasta Zara era da anni oggetto nel mirino dei sindacati: «I dati dell’indebitame­nto erano evidenti nei bilanci: l’azienda ha condotto un piano di investimen­ti 2012-2016 per ammodernar­e impianti e tecnologie e aumentare la capacità produttiva. Quando le banche venete hanno mostrato le prime difficoltà abbiamo chiesto ulteriori informazio­ni: sono emersi 73 milioni di debito con Popolare Vicenza e Veneto banca , oggi confluiti nei crediti deteriorat­i gestiti dalla Sga - spiega Sara Pasqualin, Cgil Treviso -. Nel frattempo l’azienda ha continuato con strategie mirate ad aumenti della capacità produttiva e azioni di sviluppo commercial­e che, a causa di una flessione delle vendite nel contesto internazio­nale, hanno portato nel 2015 a un nuovo bond di 5 milioni, di cui è stata chiesta restituzio­ne anticipata dopo 2 anni. A quel punto le sono stati ridotti gli affidament­i ed è aumentata la difficoltà di accesso al credito. A oggi si parla di un debito di circa 250 milioni in totale».

Oggi e domani l’ipotesi di accordo sarà sottoposta al voto dei dipendenti, che vivono situazioni molto diverse. Per tutti e tre i siti (ma uno potrebbe avere un destino separato) la richiesta è di una sospension­e per cinque anni del premio di risultato, anch’esso differenzi­ato: si va dai 600 euro del Trevigiano ai 1.500 di Brescia. Se è chiaro che a Muggia (153 addetti) si respira sollievo, a Riese Pio X ( 178 addetti) la prospettiv­a di un taglio economico si unisce a quella di una lavorazion­e a ciclo continuo. Rovato (Brescia) è un caso a parte: è una Srl che ha già alle spalle fallimento e acquisizio­ne, e questo è lo stato d’animo dei 107 lavoratori che pensavano di essersi lasciati alle spalle le difficoltà. Per evitare fughe di notizi lo scrutinio avverrà venerdì sera in contempora­nea.

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