Tav, l’ultimatum di Bruxelles «Tempi rispettati o risorse a rischio»
Foietta: bandi entro dicembre altrimenti sarà impossibile fare i lavori Nuove polemiche tra gli industriali e il ministro Toninelli
Un’opera importante non solo per Italia e Francia, ma anche per l’Europa. Da completare «nei tempi». Questa volta a intervenire sulla Tav è un portavoce della Commissione europea. E lo fa dopo l’incontro tra il ministro Danilo Toninelli e l’omologa francese Borne, lunedì scorso. Il tema resta in primo piano: il Governo ha preso tempo per completare l’analisi Costi-Benefici, ma l’Europa ricorda che «se ci sono ritardi nella realizzazione degli interventi, questi possono essere soggetti a una riduzione dei fondi europei previsti». Il riferimento è agli 813 milioni stanziati dall’Ue e destinati, come ricorda Paolo Foietta, commissario di Governo per l’Alta Velocità, «a finanziare lavori per circa due miliardi di spesa totale entro fine 2019». Il fattore tempo è un fattore chiave in questa vicenda: «se non si faranno i bandi a dicembre – dice Foietta – non ci sarà il tempo materiale di fare i lavori, con il rischio di perdere queste risorse». Foietta ha presentato a Torino il Quaderno 11 dell’Osservatorio, documento conclusivo del mandato del Commissaruio di Governo inviato al presidente del Consiglio e al ministro dei Trasporti.
Intanto a Torino resta aperto il fronte a favore del collegamento tra Italia e Francia. Dopo il no delle organizzatrici della manifestazione di sabato scorso in piazza Castello, anche le categorie economiche, i professionisti e i sindacati che hanno sostenuto la mobilitazione hanno deciso di non accettare l’invito della sindaca Chiara Appendino. «L’unica sede di confronto nella quale discutere di Tav sulla base di dati certi e incontrovertibili è quella del governo» scrivono in una nota congiunta. Il vicepremier Luigi Di Maio, d’altronde, ha ribdadito di voler incontrare la delegazione, dunque una convocazione formale al Mise potrebbe essere una questione di ore.
In serata è arrivata la risposta del ministro Danilo Toninelli agli imprenditori piemontesi, in visita ieri al cantiere Tav in Francia. «Il ministro Toninelli dovrebbe vergognarsi: venga a vedere i cantieri e la smetta di dire che la Tav è una galleria che non c’è» aveva detto il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli. «Nessuna vergogna sul Tav ma, anzi, mi sento orgoglioso per lo sforzo che sto facendo per usare con attenzione i danari pubblici, rispetto a un’opera che dopo decenni di discussioni non ha ancora visto scavare un centimetro del tunnel di base. A vergognarsi dovrebbero essere quelli che negano questo». In realtà in questi anni si è scavato per realizzare i tunnel geognostici: una parte di queste opere sono destinate a diventare le gallerie di sicurezza, mentre lo scavo in corso a Saint Martin de La Porte, in asse con il futuro tunnel di base, rappresenta di fatto la prima tranche di scavi per la galleria della Torino-Lione. La sintesi nelle parole di Dario Gallina, a capo degli industriali di Torino: «sono stati già scavati 25 dei 162 km, di questi oltre 5 appartengono al tunnel di base».
QUOTA UE In milioni
di euro le risorse Ue per realizzare la prima tranche
dei lavori