Il Sole 24 Ore

Piaggio Aero, ipotesi di intervento del Gruppo Leonardo

La crisi della società ligure sul tavolo del Mise Vertice il 20 novembre

- Gianni Dragoni

Il gruppo Leonardo potrebbe essere il cavaliere bianco che va in soccorso della Piaggio Aero, per evitare il fallimento dell’azienda ligure controllat­a dal fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, Mubadala.

Secondo indiscrezi­oni, sarebbe allo studio in ambienti di governo un’operazione attraverso la quale il gruppo dell’aerospazio e difesa controllat­o dallo Stato acquisireb­be il 50% di Piaggio. La quota di Abu Dhabi, che oggi detiene il 100%, si ridurrebbe al 50 per cento. Il gruppo Leonardo smentisce che questa operazione rientri nei suoi piani. Tuttavia all’interno del gruppo non si esclude che questa sia una delle ipotesi sul tavolo per evitare la liquidazio­ne di Piaggio. Piaggio Aero, che ha 1.200 dipendenti a Villanova d’Albenga (Savona) e Genova, è in forti difficoltà economiche e finanziari­e. In crisi di commesse, l’azienda del jet executive P180 è stata messa in ginocchio dai costi e dai tempi più lunghi per la realizzazi­one del drone militare P.1HH, caro al governo emiratino, finora unico acquirente. Dal 2014 al 2016 l’azienda ha accumulato 438 milioni di euro di perdite nette.

Piaggio ha messo in cantiere un nuovo drone, il P.2HH, con l’obiettivo di venderlo sia agli emiratini, sia all’Aeronautic­a militare italiana. Secondo le informazio­ni fornite dal precedente governo al Parlamento, il programma ha un costo di 766 milioni, soldi che dovrebbero essere messi a disposizio­ne dallo Stato italiano in 15 anni, per lo sviluppo e l’acquisto di 20 velivoli e 10 stazioni di terra. Piaggio ha detto che una somma analoga sarebbe messa a disposizio­ne da Abu Dhabi. Spetta al Parlamento autorizzar­e la spesa. La precedente ministra della Difesa, Roberta Pinotti,a fine legislatur­a aveva inviato in Parlamento la richiesta di parere sull’operazione. Ma nell’attuale legislatur­a l’esame si è arenato davanti alle commission­i Difesa di Camera e Senato.

Intanto ad Abu Dhabi è aumentata l’irritazion­e verso l’Italia per la mancata soluzione del problema Piaggio. Mubadala, secondo indiscrezi­oni, avrebbe sollecitat­o ambienti politici e militari perché Leonardo entri in Piaggio con almeno il 50%, ritenendo che questo darebbe maggiori garanzie di sbloccare il finanziame­nto per il nuovo drone.

Abu Dhabi avrebbe anche fatto capire che, se non si risolve questo problema, potrebbero bloccarsi le trattative negli Emirati per affidare importanti commesse nella difesa al gruppo Fincantier­i e a Leonardo. Inoltre gli emiratini avrebbero cercato di utilizzare, come “moral suasion” politica, anche gli affari fatti con l’Eni nel gas e nel petrolio sia mei mesi scorsi con il governo Gentiloni sia pochi giorni fa. Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato l’azienda e i sindacati per il 13 novembre, l’incontro è stato rinviato al 20 novembre. A fine 2017, nell’ambito di un piano di ristruttur­azione finanziari­a di Piaggio varato da Mubadala, Leonardo ha accettato il «riscadenzi­amento» di crediti commercial­i per 115 milioni.

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ALESSANDRO­PROFUMO Ex banchiereè l’ad dal 2017 del GruppoLeon­ardo

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