Bassanini: «Serve un accordo con Vivendi»
Lo scoglio delle banche finanziatrici (francesi) e il ruolo che giocherà Cdp
«Forse è un caso, ma vedo una continuità in questa vicenda tra il governo Renzi, Gentiloni e Conte. Tutti hanno capito che solo con l’ intervento pubblico si può garantire la copertura della fibra in tutto il paese ». A parlare del pi anodi scorporo della rete Telecom e della fusione con OpenFi ber èilp residente di O F, Franco Bassa nini ,( espresso dalla Cdp) in occasione di un convegno su investimenti pubblici, innovazione e sviluppo sostenibileorganizzato daSnaeFond azione economia di Tor Vergata. Incalzato dall’ ex senatore Massimo Mucchetti sul senso dell’operazione, Bassanini ha spiegato che il piano rappresenta« una soluzione win win per gli azionisti di Telecom e per il paese. Sarebbe prevista la separazione dalla retee la creazione di un servi ce provider che deterrebbe una posizione al primo posto quota di mercato nel fisso e nel mobile e manterrebbe anche le attività in Brasile. L’ operatore sarebbe liberato dal debito, avrebbe meno oneri di manutenzione e meno personale. Una volta separatigli as set si possono fondere le due reti, che sarebbero remunerate con il sistema della R ab ». Tutto questo, ha chiosato ,« deve passare da un accordo( coni soci francesi di V iv end i,n dr) che faccia capire agli azionisti che questa può essere lavi adi uscita migliore. Con la Rab potrebbero essere introdotti obblighi di copertura del servizio universale ». Il presidente di Open Fiber è arrivato a questa conclusione dopo aver spiegato perché, a suo avviso, non può continuare la competizione dei due operatori nella cablatura del paese .« Glie xincumbenthann oleg acy chef renano la posa della fibra-ha detto -. Tra queste ci sono la rete in rame, ma anche il debito e l’ eccesso di personale. Anche OpenFi bersi è indebitata, con un finanziamento da 3,5 miliardi, ma quei fondi sono a servizio della realizzazione di una rete innovativa. Il punto è che il no stropiano non prevede la copertura dell’intero paese, perchè sarebbe economicamente insostenibile. S esi mettono a confronto il pi anodi Time il nostro si vede che nel 2025 il 50% del paese non avrebbe comunque la connessione in fibra. D aquila necessità di creare un’unica rete con l’intervento pubblico ». Bassa nini ha anche osservatocome OF sian ata per costringere l’ ex incumbent a investire nella fibra, ma che questo stimolo non ha funzionato. In verità l’operatore controllato al 50% da CdpeE nel è entrato nella piena operatività solo quest’ anno, con il completamento dell’ iter del lega renelle aree C e Da fallimento di mercato e l’ avvio per le procedure degli affidamenti( acquisto materiali, direzione lavori etc ). Il ritardo di oltre un anno è stato cumulato a causa di14ric orsi alTar, di cui molti fatti da Telecom. Ad agosto è stato firmato il project financing da 3,5 miliardi (su un piano di circa 7 miliardi) con un pool di banche guidato da Unicr ed it,SocGe ne Bnp Pari bas oltre aB eieallas tessa Cdp. Tra gli impegni presi c’è il raddoppio delle unità coperte rispetto al 2017 (2,4 milioni ): a fine anno saranno 4,8 milioni. In questo dato entrano anche circa mille unità collegate nelle aree C eD( oggi sono circa 900 mila ). L’ obiettivo al 2023 sono 19 milioni di unità (65% della popolazione ,90% del territorio ). Il contratto di finanziamento ha portato con sé paletti precisi che rendono meno facilecambiare le regole del gioco incorsa. Ci sono covenant su target e costi medi perla copertura di ogni unità immobiliare. Sonopreviste penali da parte di In frate l inca sodi ritardi o inadempienze. In quella circostanza il rubinetto del finanziamentopotrebbe chiudersi. Ora è ben aperto: a settembre son ostati tirati 560 milioni, a fronte di investimenti sinora fatti per 1,5 miliardi. OF ha un fatturato di 150 milioni e un Ebitda in pareggio (800 milioni il target a fine piano ). Il business oggi è sostenibile. Un’ eventuale fusione con lare te Tim in clima di lotta con Vivendi avrebbe la controindicazione di un pool bancario nel finanziamento di OF amatrice francese. Pers montare il projec te immaginare un progetto diverso le banche dovrebbero essere convinte della convenienza finanziaria di quello nuovo. E questo vale anche perla Cd pepe rE nel, che sarebbe pronta a valutare un piano percorribile. La remunerazione via R ab non è in discesa: il rischio, se non ben gestita, è quel lodi scaricare il debito dell’ ex incumbent sulle tariffe, anche immaginando un sistema distr ande dc ost come avvenuto per quelle elettriche. Andrebbe poi chiarito come ricomprenderei fondi pubblici che finanziano le aree C eD.