Il Sole 24 Ore

Nexi vende la controllat­a Oasi In corsa Cedacri e Anacap

Banca d’Italia potrà preferire un soggetto industrial­e a un fondo

- Carlo Festa

Procede il riassetto organizzat­ivo di di Nexi in vista dell’Ipo il prossimo anno. La ex Icbpi-CartaSì, che fornisce servizi e infrastrut­ture per il pagamento digitale, ha in corso in queste settimane la vendita della controllat­a Oasi, che è attiva nello sviluppo di soluzioni per la compliance bancaria.

Ormai il gruppo di potenziali acquirenti si sarebbe definito, secondo le indiscrezi­oni, a soli due soggetti, uno strategico e uno finanziari­o: il gruppo Cedacri, partecipat­o dall’investitor­e Fsi (l’ex-Fondo Strategico guidato da Maurizio Tamagnini) da una parte e dall’altra il fondo internazio­nale Anacap. Resta tuttavia da capire se un private equity possa (o meno) ricevere il benestare di Banca d’Italia, come azionista di riferiment­o di un gruppo attivo nella compliance bancaria.

Non è invece più nella partita il gruppo Cerved, che si sarebbe ritirato un mese fa. Il processo è seguito dagli advisor Mediobanca e Ubs e dovrebbe giungere a conclusion­e nel giro di qualche settimana. La valutazion­e sarebbe inferiore ai 200 milioni di euro.

Con la vendita di Oasi, Nexi archivierà un altro tassello sulla strada del riassetto iniziato nel maggio scorso, quando il gruppo ha ricevuto l’autorizzaz­ione da parte della Banca d’Italia e dalla Bce a procedere alla riorganizz­azione societaria avviata in gennaio. Sono così state separate le attività legate alla gestione dei pagamenti e quelle di natura strettamen­te bancaria.

Queste ultime sono confluite infatti in Depobank, per la quale il management e il consiglio di amministra­zione sono totalmente separati e indipenden­ti da quelli di Nexi.

Intanto il gruppo guidato dal manager Paolo Bertoluzzo (ex numero uno di Vodafone Italia) e controllat­o dai fondi di private equity Advent, Bain Capital e Clessidra, si appresta ad approvare il nuovo piano industrial­e e, una volta compiuto questo step, dovrebbe cominciare a definire i passaggi del processo di quotazione a Piazza Affari, che potrebbe però concretizz­arsi nella seconda parte del prossimo anno.

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