Francia, piano sussidi per i carburanti
Cinquecento milioni. È questa la cifra che il governo francese ha stanziato per ammorbidire l’urto dell’aumento delle accise sui carburanti e favorire la conversione ecologica delle automobili. Una risposta, tra l’altro, alla protesta dei giletjaunes, gli automobilisti con i giubbotti segnaletici, che sabato minacciano di bloccare le strade principali del Paese.
Il primo ministro ha annunciato la prosecuzione del piano di incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti - anche usate che hanno ottenuto un buon successo. La cifra, dagli attuali 2.500 euro, potrà raggiungere i 4mila euro per il 20% delle famiglie, quelle meno abbienti con tre figli. Entro la fine del quinquennato di Emmanuel Macron, nel 2022, il governo intende versare un milione di incentivi (280mila sono già stati concessi). Saranno poi aumentate le indennità chilometriche - una forma di sgravi fiscali - per coloro che percorrono più di 60 chilometri al giorno, soprattutto se usano piccole cilindrate. Gli chèques carburantes, che alcune regioni come le Hautes-de-France hanno introdotto per favorire la conversione ecologica, saranno inoltre aumentati mentre gli chèques énergie, il contributo per il riscaldamento invernale, saranno versati a 6,5 milioni di famiglie e non solo ai 3,6 milioni inizialmente previsti. Sarà anche ulteriormente incentivata la transizione dal riscaldamento a gasolio - che il governo intende azzerare nell’arco di dieci anni - a quello a gas.
Le nuove tasse sui carburanti non saranno però toccate. Il primo ministro Philippe ha anzi avvertito i gilet-jaunes: il blocco delle strade, potenzialmente pericoloso, potrebbe costituire un reato e il governo sarà molto intransigente su questo punto. Il presidente Macron - di fronte ai tentativi dell’opposizione repubblicana di cavalcare la protesta - ha invitato a rispettare i manifestanti «perché bisogna ascoltare la loro rabbia», ma anche quella di coloro che non parteciperanno e potrebbero subire disagi dalla protesta.