Il Sole 24 Ore

La prossima internet connetterà le skills

- —Guiomar Parada

La prima generazion­e di internet ha collegato infiniti computer, quella wireless miliardi di smartphone e ora l’internet delle cose miliardi di oggetti. Il prossimo ha un nome – Internet of Skills – e un laboratori­o dedicato al King's College a Londra animato da Mischa Dohler, un giovane professore di Wireless communicat­ion. Con a disposizio­ne le reti più veloci del 5G, il sostegno di Ericsson, l’intelligen­za artificial­e, la robotica e la realtà virtuale: «Perché non costruire una rete in grado di trasmetter­e movimenti e sensazioni tattili - ha pensato Dohler - per portare in zone lontane le migliori capacità, mediche, per esempio?».

Mostra un piccolo braccio in grado di percepire la densità o la temperatur­a di un tessuto del corpo e di trasmetter­le a guanti aptici con i quali un chirurgo da remoto può capire la patologia del tessuto: «Con questi guanti aptici sento se un oggetto che sta altrove è caldo o ha un peso. È affascinan­te». Nel 2030, spera Dohler, l'internet globale delle abilità farà arrivare le migliori skills dovunque. Potrebbe valere 18.000 miliardi di euro, e il governo britannico ci crede: ha investito 1,15 miliardi. Sarà Human 4.0 perché collegherà persone: «Nessuno salirebbe su un aereo senza pilota, anche se sa che viaggerà con il pilota automatico».

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Movimenti condivisi. Mischa Dohler, docente al King’s College di Londra

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