Conte apre alle imprese «Il governo vi sosterrà» Boccia: subito la crescita
Botta e risposta tra Salvini e il leader degli industriali, che chiede più sviluppo
L’ondata della protesta delle imprese, il giorno dopo la grande manifestazione di Torino per la Tav, le infrastrutture e la crescita, ottiene una risposta dal governo con l’apertura del presidente del Consiglio: «Questo governo vi sosterrà sempre per il bene del nostro amato Paese. L’Italia è salda, economicamente e politicamente. Forti di questa certezza siate fiduciosi e intraprendenti», ha detto Giuseppe Conte all’assemblea dell’Anfia, l’Associazione della filiera automobilistica. Lunedì il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, si era appellato al premier perché evitasse la procedura di infrazione Ue. «Voglio rassicurarvi - ha detto Conte - che questo governo è impegnato, sono qui per dimostrare la vicinanza anche fisica del governo alle tematiche di impresa, a chi lavora ogni giorno per produrre benessere per se stesso e per gli altri». Se gli imprenditori chiedono più investimenti, per il premier, che oggi incontrerà le associazioni pro Tav, è «centrale» il piano da 20 miliardi in tre anni per le infrastrutture.
I numeri della manovra finora non hanno convinto gli industriali. Bene il dialogo, «ma poi ci vuole la disponibilità alla coerenza», ha detto ieri Boccia a Palermo, ad un convegno, prima di aver ascoltato le parole di Conte e rispondendo alla proposta di un caffè arrivata da Matteo Salvini che in mattinata aveva detto agli imprenditori: «lasciateci lavorare Confindustria è stata zitta per anni». Per poi aggiungere: «Le porte del ministero e del governo sono sempre aperte. Se Boccia vuole lo incontro anche domani e gli offro un caffè. La manovra ha un piano di investimenti pubblici e sostegno alle imprese senza precedenti», aveva detto il leader della Lega. «Apprezziamo la disponibilità - ha replicato Bocciacon due pregiudiziali. La prima è che un caffè non basta, ce ne vogliono dodici, tutte le categorie presenti a Torino. Se li prepara, ci andiamo. La seconda è che l’invito deve essere da parte del segretario della Lega, parliamo di economia e manovra». «Siamo aperti a tutte le Conf» la controreplica del vicepremier. Si vedrà se ci sarà il caffè, ma intanto già lunedì il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, aveva dichiarato che la politica ha il dovere di ascoltare le necessità di chi ha voglia di lavorare, consapevole che il Nord produttivo è una larga fascia di elettorato. Da parte di Confindustria, ha voluto sottolineare Boccia, non c’è nessuna posizione preconcetta: «Valutiamo i provvedimenti e vorremmo che questo governo avesse successo sulla crescita. Non siamo contro i governi, siamo critici sulla manovra». Posizione condivisa da tutto il mondo imprenditoriale, come ha dimostrato l’evento di lunedì, che per la prima volta ha riunito 12 sigle, tre milioni di imprese, oltre il 65% del pil. Una protesta dettata dall’andamento dell’economia. «Potenzialmente c’è un rischio recessione per il combinato disposto tra il rallentamento dell’economia globale e quello della Germania. Dobbiamo avere una manovra economica che reagisca e compensi questi effetti esterni», ha continuato Boccia. Serve un equilibrio tra le promesse del contratto elettorale e la crescita. «Abbiamo bisogno di una risposta più che di un dialogo » ha detto Boccia . «Abbiamo incontrato i ministri Salvini e Tria, mandato le email come ci è stato chiesto al ministero per lo Sviluppo , siamo stati in Commissione Bilancio Camera e Senato, così come le altre categorie. Il governo conosce le criticità dell’economia tutta». Sulla manovra economica «ce le stiamo dando con la clava, dopo ci vorrà un’idea di futuro», ha insistito Boccia. «Bisogna lavorare ad un piano di sviluppo anche Ue, visto che ci sono le elezioni, da mille miliardi, diamoci grandi obiettivi».